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Patologie muscoloscheletriche. Di Gesù (Anf): “Un pericoloso caso di ‘patologie di serie B’”

di Elisabetta Caredda

Anche il persistente dolore muscoloscheletrico può celare un’insidiosa patologia. Per il fisiatra Di Gesù “i sintomi delle patologie di cui mi occupo meritano la stessa ‘dignità’ dei sintomi che notoriamente vengono affidati alla medicina. Alla mia visita giungono spessissimo pazienti con ‘sintomi comuni’, dove poi ho visto portare a tardiva diagnosi casi di Mieloma Multiplo ed altre gravi malattie. Meglio prevenire prima che i sintomi si aggravino”.

10 NOV - Patologie muscoloscheletriche spesso celate sotto comuni sintomi di dolori estesi o localizzati, come può essere un mal di schiena, e che il più delle volte vengono sottovalutati. Ne parla a Quotidiano Sanità il fisiatra interventista Marco Di Gesù, componente dell’associazione nazionale fisiatri (ANF), che spiega l’importanza di saper cogliere per tempo i dolori muscoloscheletrici e non sottovalutare la branca della fisiatria, area della medicina che si presta, al pari delle altre aree mediche, alla prevenzione di tumori e malattie muscoloscheletriche di altrettanta cronicità se diagnosticate tardivamente.

“I sintomi sono, per noi medici - spiega il fisiatra Marco Di Gesù -, indizi: ‘Ho male alla schiena. Vado da tizio che con due manovre mi aggiusta. È fantastico. Ci torno ogni settimana da due anni, fidati’. È un intrigato e complesso gioco di ragionamenti. E quando abbiamo la fortuna di ascoltarli in sede di visita diventano preziosi suggerimenti che rilevati anche attraverso manovre tipiche della disciplina praticata da noi fisiatri e la visualizzazione delle immagini radiologiche, ci permette di giungere alla attesa parola: Diagnosi”.

“Diagnosi appunto – prosegue il fisiatra -, e che soltanto la visita medica consente di accertare. Eppure tra i tanti temi sociali dirompenti negli ultimi anni vi è quell’atteggiamento antiscientifico che prova, e spesso ci riesce, a svilire la medicina. Spesso siamo noi stessi, noi Medici, che vilipendiamo il nostro Giuramento e la nostra scienza unita alla coscienza, inducendo a un legittimo scetticismo verso l’importanza della visita medica. In ambito muscoloscheletrico posso dire che ciò accade all’ennesima potenza. E non mi è chiaro il perché”.

“Anche il male alla schiena può celare un’insidiosa patologia – sottolinea medico -. Esattamente come un dolore ginecologico ci induce ad effettuare una visita dal ginecologo, o un dolore intestinale ci induce ad effettuare una visita gastroenterologo, o ancora così come la riduzione della vista ci induce a consultare l’oculista, allo stesso modo un dolore muscoloscheletrico non può e non deve essere ‘affidato’, sottovalutando spesso la tipologia dei sintomi, ad una figura che non abbia una laurea conferita da una facoltà di Medicina e Chirurgia”.

“Troppe ‘figure’ che contornano il mondo delle patologie muscoloscheletriche – continua approfondendo Di Gesù -, a cominciare dal personal trainer al massaggiatore ed al bagnino, tutte splendide professioni quando espresse nell’ambito delle proprie competenze, ma anche il singolo individuo che ha seguito il corso di oligotemperoterapia, a volte, nel momento in cui una persona si rivolge a loro in seguito al manifestarsi di dolori muscoloscheletrici, spesso capita che dispensino ‘diagnosi’ per sintomi che, tanto, molto frequentemente vengono ritenuti ‘di serie B’. Eppure, desidero far notare, volgendo lo sguardo alla sinergia che si instaura tra professionisti di altre discipline per far comprendere il concetto, il principio è il medesimo, nemmeno il biologo nutrizionista che ha una laurea e una specializzazione fa diagnosi al paziente nel momento in cui deve prescrivergli una dieta. Ma associa la propria professione alla collaborazione con il medico che segue il paziente dal punto di vista clinico, prima di prescrivergli una tabella per una corretta alimentazione quotidiana”.

“Perché pongo l’attenzione su questo concetto. Perché proprio in seguito al ricorso di troppe persone a ‘figure’ esclusivamente non mediche col presupposto di evitare magari una ‘visita medica’, pensando di risolvere sui sintomi di dolori muscoloscheletrici emergenti, ho visto personalmente comuni ‘mal di schiena’ portare a tardiva diagnosi di Mieloma Multiplo. Ho visto comuni ‘pubalgie’ trattate a suon di Fiori di Bach, e celare tumori ovarici. Ho visto, ancora, ‘semplici vertigini’ che nascondevano, agli occhi del manuterapeuta, problematici glioblastomi”.

“L’assunto pubblicitario che il ‘mal di schiena’ si cura con il cerotto o che per il mal di testa basta MaldiTestaStop task non va bene. Può andar bene per qualche giorno, in alcuni momenti. Occorre però, insieme al fatto di lodare la fantastica rapidità di azione (anche a stomaco vuoto!) della pillola per il dolore cervicale, far presente che in caso di persistenza/recidiva di un sintomo ‘di serie B’ occorre consultare un Medico. Sono del parere che il prodotto ‘da banco’ andrebbe venduto insieme a una confezione di educazione sanitaria. Ritengo sovrapponibile l’impegno che metto nella diagnosi e nella cura delle patologie muscoloscheletriche a un collega che costantemente si aggiorna per la gestione delle patologie neurologiche o cardiologiche. E ritengo che i sintomi delle patologie di cui mi occupo meritino la stessa dignità dei sintomi che notoriamente vengono affidati alla medicina. Con l’aggravante che alla mia visita giungono spessissimo sintomi comuni a numerosissimi ambiti della medicina e a noi fisiatri si aggiunge il piacere di saper orientare il paziente verso altri specialisti con cui si collabora, in una gestione del paziente che rientra in un Team di cui spesso a sproposito si parla”.

“Ricordo che il concetto di disabilità è stato recentemente rivisto a livello mondiale dando importanza anche alla situazione del ‘vivere non bene’ per colpa, ad esempio, di un comune ‘mal di schiena’. Proprio il Low Back Pain è la principale causa di una scadente qualità della vita, a cui conseguono l’assenza dal lavoro, lo sviluppo di secondarie patologie correlate e la depressione del tono dell’umore”.

“E allora sono stanco di cerotti magici, pozioni miracolose, diagnosi negli spogliatoi della palestra o terapie proposte senza diagnosi. Ogni elemento che tende a ricondurre le patologie muscoloscheletriche a patologie di “serie B” nuoce gravemente alla salute. E la Salute è una, non conosce serie o classifiche. O c’è o non c’è. Come la medicina. È una. Ma troppo spesso non c’è. E allora meglio prevenire, come dice un detto, che curare quando i sintomi si aggravano oltremodo” – conclude così il fisiatra Di Gesù.

Elisabetta Caredda

10 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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