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Riforma Sistema Emergenza Sanitaria. Balzanelli (Sis118) in audizione alla Camera. “Irrazionale ed irricevibile concepire un Pnrr in cui il 118 non è nominato”  


Dal riconoscimento di dignità di macrostruttura dipartimentale per il 118, alla definizione di standard per la postazione di soccorso avanzato, con medico e infermiere a bordo, ogni 60mila abitanti fino alla riattivazione e al potenziamento dei Punti di Primo Intervento quali strutture intermedie. Queste solo alcune delle richieste al legislatore presentate in audizione alla Camera dal Presidente nazionale del Sis118

30 GEN -

“Chiediamo al legislatore che venga riconosciuto al 118 dignità di macrostruttura dipartimentale, venga mantenuto il dimensionamento del Sistema su base provinciale (come sancito dal DPR del 27/3/1992) e che le Centrali Operative 118 vengano riconosciute e rinforzate come centri di responsabilità e non ridotte a meri “call centers”; che venga stabilito lo standard di una postazione di soccorso avanzato, con medico e infermiere a bordo, ogni 60mila abitanti, e riattivati e potenziati i Punti di Primo Intervento quali strutture intermedie in grado di fare filtro sulle acuzie minori. E ancora, chiediamo al legislatore il riconoscimento della dignità e del valore di tutti gli operatori del Sistema 118 nazionale, e che di conseguenza vengano previste per medici, infermieri ed autisti-soccorritori le indennità di rischio ambientale e biologico. Chiediamo che i medici convenzionati possano passare, su base facoltativa, alla dipendenza, conservando l’anzianità di servizio maturata continuando a rimanere nel 118, e chiediamo che venga finalmente istituito il profilo professionale dell’autista-soccorritore”.

Queste solo alcune delle richieste che arrivano da Mario Balzanelli Presidente Nazionale SIS118, audito oggi in XII Commissione Affari Sociali alla Camera sulla Riforma del Sistema Emergenza Sanitaria. Come ha sottolineato nel suo intervento: “Non può esistere una riforma della Medicina del Territorio che non includa il Sistema dell’Emergenza Territoriale 118, ed è assolutamente irrazionale ed irricevibile concepire un PNRR in cui il 118 non sia neanche nominato”.

Di seguito l’intervento integrale.

“Ringrazio la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati per l'importante e qualificato momento di incontro e confronto. Il Sistema dell’Emergenza Sanitaria è, senza alcuna ombra di dubbio, la “colonna vertebrale” del Servizio Sanitario Nazionale, in quanto rappresenta lo scudo della tutela tempo dipendente della vita di ciascuno di noi, quando la stessa è minacciata - all’improvviso - a causa dell'insorgenza di un malore e/o di un trauma.

Questo doveroso riconoscimento di ruolo primario e determinante di difesa tempo dipendente della vita, che è - senza alcuna ombra di dubbio - il bene ed il valore in assoluto più alto, e quindi il ruolo primario di inalienabile tutela della salute, che viene svolto dal Sistema dell’Emergenza, verificato e percepito quotidianamente dai cittadini - utenti sulla propria pelle quale indispensabile e determinante, ha invece assunto, paradossalmente, da parte dello Stato, in particolare negli ultimi venti anni, la connotazione innaturale di abissale, protratta, pervicace ostinata dimenticanza.

L’entità di questa dimenticanza si è resa evidente, in tutta la drammaticità delle sue conseguenze, non solo con la pandemia da COVID-19, ma con il permanere, ed il progressivo acuirsi, delle tante e severe criticità del servizio e dei percorsi operativi di cui fanno le spese, in vari ambiti, i pazienti e gli operatori sanitari che vi hanno dedicato la vita.

In tale contesto dimensionale, delicato, complesso e complicato, il Sistema dell’Emergenza Territoriale 118 va significativamente, e con massima urgenza temporale, potenziato a livello legislativo e adeguatamente finanziato, al fine di determinare, secondo obiettive necessità, un significativo netto incremento della qualità complessiva delle prestazioni erogate a favore della comunità attraverso una strameritata valorizzazione sia del servizio, in quanto tale, sia della dignità delle migliaia dei suoi operatori, medici, infermieri, autisti-soccorritori.

Chiediamo, con massima intensità, al legislatore, e con fiducia, a chi oggi eredita il “vacuum”, ossia le più che evidenti risultanze dello sfascio gestionale cui ha condotto sino ad ora il “peggior sordo che non ha voluto sentire”, di essere consapevole che quando si provvede a definire la struttura dei sistemi complessi in Sanità, ed in particolare quando si pianifica in termini di allocazione delle risorse, il Sistema 118 non è di certo un fantasma, semplicemente perché salva in tempi brevissimi migliaia di vite umane al giorno, di considerare, in concreto, che non può esistere una riforma della Medicina del Territorio che non includa il Sistema dell’Emergenza Territoriale 118, che è assolutamente irrazionale ed irricevibile concepire un PNRR in cui il 118 non sia neanche nominato, che non ha alcun senso spendere ingenti risorse economiche di centinaia di milioni di euro con un modello organizzativo di 112 che rischiando di allungare i tempi di arrivo dei nostri mezzi di soccorso sugli scenari critici, in cui qualcuno sta, in quegli attimi, per morire, rischia addirittura di ridurre le possibilità di sopravvivenza, come peraltro sottolineato a livello continentale, e a più riprese, da European Resuscitation Council.

Chiediamo al legislatore che venga riconosciuto al 118 dignità di macrostruttura dipartimentale, che venga mantenuto il dimensionamento del Sistema su base provinciale (come sancito dal DPR del 27/3/1992), che le Centrali Operative 118 vengano riconosciute e rinforzate come centri di responsabilità e non ridotte a meri “call centers”, che venga stabilito lo standard di una postazione di soccorso avanzato, con medico e infermiere a bordo, ogni 60.000 abitanti, che vengano riattivati e potenziati I Punti di Primo Intervento quali strutture intermedie in grado di fare filtro sulle acuzie minori, che venga previsto un numero di mezzi di soccorso in grado di assicurare il rispetto dei tempi di intervento stabiliti per area urbana ed extraurbana, che vengano implementate tutte le risorse tecnologiche rese possibili dall’utilizzo della telemedicina e della intelligenza artificiale a supporto del momento diagnostico e terapeutico potenzialmente salvavita, in un contesto organico di Sistema 118, velocissimo e moderno, che veda la Centrale Operativa 118 connessa in tempo reale, da una parte, con tutti gli scenari più critici del soccorso, e dall’altra, con l’area critica ospedaliera.

Chiediamo al legislatore il riconoscimento della dignità e del valore di tutti gli operatori del Sistema 118 nazionale, e che di conseguenza vengano previste per medici, infermieri ed autisti-soccorritori le indennità – assolutamente specifiche di ruolo - di rischio ambientale e biologico.

Chiediamo che i medici convenzionati possano passare, su base facoltativa, alla dipendenza, conservando l’anzianità di servizio maturata continuando a rimanere nel 118, e chiediamo che venga finalmente istituito il profilo professionale dell’autista-soccorritore”.



30 gennaio 2024
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