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Dossier Medici. Lo studio Fnomceo:  "Sempre meno numerosi, ma sempre più donne" 


Flessioni in tutte le specialità: -8% in Urologia e in Igiene, - 6% in Chirurgia e Medicina legale. Una professione sempre più al femminile dove tra i giovani laureati le donne sono ormai oltre il 60%. In un dossier curato dalla Fnomceo l'universo medico e odontoiatrico italiano fotografato al 2012.

11 DIC - Sono oltre 376mila i medici iscritti agli Ordini provinciali e oltre 56mila gli odontoiatri, ma i medici in attività sono sempre meno. Sebbene i dati non siano completi, tutte le specializzazioni fanno registrare una flessione, che arriva all’8% in meno tra gli urologi e gli igienisti.
Crescono invece le donne che, a partire da dieci anni fa, hanno compiuto il “sorpasso” e sono ormai ben oltre il 60% dei giovani laureati in medicina.
 
Questi i principali indicatori di un dossier realizzato dalla Fnomceo sull'universo medico e odontoiatrico italiano aggiornato al 2012.
 
Sempre meno medici
Secondo l’ultimo rapporto Ocse, in Italia sono attivi circa 230mila medici (ovvero 3,7 medici ogni mille abitanti). Gli iscritti agli Ordini provinciali, però, sono assai più numerosi, vista l’abitudine di questa categoria professionale di conservare l’iscrizione ben al di là della fase di vita lavorativa. Al marzo 2012, infatti, risultano iscritti agli Omceo oltre 376mila medici: ogni tre medici in attività, ce ne sono quindi altri due iscritti, ma già in pensione.
E nei prossimi anni la percentuale di medici attivi sul totale dovrebbe ulteriormente ridursi, poiché è previsto che da qui al 2019 ci sia un’uscita dall’attività di circa 50mila medici, cui se ne dovrebbero aggiungere 80-100mila tra il 2020 e il 2034.
La progressiva  flessione del numero dei medici in attività si fa più evidente analizzando i dati forniti dalla Fnomceo scorporati per specializzazione. Sebbene l’indicazione di questo elemento non sia obbligatoria al momento dell’iscrizione, infatti, le generazioni di professionisti più giovani tendono a fornirla con maggiore regolarità e, proprio per questo, la flessione che si riscontra in tutte le specializzazioni appare significativa. Tra il 2005 e il 2012 in cardiologia e ginecologia si registra il 5% in meno, quasi il 6% in meno in chirurgia, stesso dato per i medici legali, mentre tra gli urologi e gli igienisti la flessione è intorno all’8% e di più del 4% tra gli ortopedici.
Uno scenario che preoccupa sia sotto il profilo della tenuta del sistema pensionistico, sia per la possibilità di mantenere gli attuali servizi sanitari, ma che secondo il vicepresidente della Fnomceo Maurizio Benato può trovare una soluzione in una profonda revisione dei modelli organizzativi, che valorizzi il lavoro d’equipe e le diverse professioni sanitarie non mediche.
 
Sempre più donne
Oggi le donne medico sono il 37% del totale degli iscritti agli Ordini, ma in realtà la loro presenza nelle realtà sanitarie è assai più alta ed è destinata a crescere ulteriormente, visto che sotto i 35 anni sono già ben più della metà, mentre raggiungono il 64,25% tra i 29 e i 34 anni e il 63,8% nella fascia d’età tra 24 e 29 anni.
Le donne iscritte agli Ordini provinciali sono in costante aumento: erano circa 119mila nel 2005, 123mila nel 2006, 126mila nel 2007 e nel 2010 avevano superato le 138mila.
La Regione in cui sono più numerose è la Lombardia, dove sono 21mila su 54mila iscritti, mentre l’unica specializzazione in cui già oggi risultano (secondo i dati in possesso degli Ordini) in maggioranza è la pediatria, dove sono oltre 10mila mentre gli uomini nella stessa branca sarebbero circa 8.700.

11 dicembre 2012
© Riproduzione riservata

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