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Verso le elezioni. OMCeO Roma: "Chiediamo maggior ascolto alla politica"


Il presidente dell'Ordine dei medici Roberto Lala, critica tutti gli schieramenti. "Nessuna risposta a nostre richieste formali di un incontro". E specifica: "Capiamo che i tempi sono stati troppo compressi e ciò, probabilmente, ha impedito alla quasi totalità degli schieramenti di confrontarsi con noi. Ora, però dopo il voto pretenderemo confronto con gli eletti".

20 FEB - “Nelle scorse settimane abbiamo rivolto a tutte le formazioni politiche l’invito formale a tutte le formazioni politiche a incontrarci per avere le nostre indicazioni sulle maggiori criticità. Purtroppo siamo stati ignorati dal novanta per cento degli schieramenti contattati” . E’ la critica lanciata da Roberto Lala, presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri, che poi si appella a tutte le forze in campo affinché “si impegnino ufficialmente a procedere a tale confronto subito dopo l’elezione dei loro rappresentanti, nella maggioranza come nella minoranza. Su questo impegno e sul suo successivo mantenimento discrimineremo le parole dai fatti”.
Ciò nonostante Lala non si abbandona ad accuse: “Capiamo che i tempi sono stati troppo compressi e ciò, probabilmente, ha impedito alla quasi totalità degli schieramenti di confrontarsi con noi. Ora, però, in questi ultimi giorni di campagna elettorale chiediamo a tutti di impegnarsi ufficialmente a procedere a tale confronto subito dopo l’elezione dei loro rappresentanti, nella maggioranza come nella minoranza. Su questo impegno e sul suo successivo mantenimento discrimineremo le parole dai fatti.”

Secondo Lala l’Ordine dei camici bianchi capitolini – che comprende oltre 41mila iscritti - deve veder maggiormente riconosciuta la sua funzione di organo ausiliario dello Stato posto a sostegno dei cittadini. “Le criticità più acute del sistema sanitario regionale non possono più attendere gli interventi urgenti, mirati e sensati che possono risolverle. Nessuno più di noi ha il quadro esatto, tanto della situazione complessiva quanto delle singole situazioni che i nostri iscritti vivono ogni giorno. Sarebbe veramente illogico, e anche irresponsabile, continuare a non usufruire di questa conoscenza e della nostra disponibilità a trasferirla all’istituzione regionale”, evidenzia Lala. “Il confronto - che da sempre chiediamo senza ottenerlo - è nell’interesse dei cittadini, del diritto alla salute e per frenare il declino del nostro sistema sanitario; non quindi per interessi della categoria, anche se essa sta pagando un prezzo molto alto in questa emergenza”.
 

20 febbraio 2013
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