Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Lunedì 29 APRILE 2024
Lettere al direttore
segui quotidianosanita.it

Serve un Libro Bianco che metta la politica di fronte alle scelte che le competono

di Nunzia Boccaforno

03 NOV - Gentile Direttore,
fortunatamente i contributi del suo giornale ci fanno rammentare il senso della realtà anche se questa ha salpato verso mete per noi aliene. Queste mete non sono concepibili per noi professionisti della salute. Noi siamo quelli che affrontano i problemi mettendo “il dito nella piaga”. Ci hanno insegnato a fare così; mai e poi mai potremmo concepire di lasciare la piaga al suo destino di suppurazione e quindi noi al declino professionale. È una questione di ruoli. È per questo che siamo per lo più cattivi politici anzi siamo invisi alla politica.

È da tempo che si dibatte sulla sorte del nostro sistema sanitario agonizzante. Dopo mesi di annunci e dibattiti soprattutto relativi al finanziamento (algoritmo di più facile gestione nel gioco delle parti fra maggioranza e opposizione) il governo ha scoperto le carte.

Qualche mese fa le dichiarazioni della Premier avevano fatto auspicare un incisivo intervento sul SSN. Aveva dichiarato che il problema della sanità italiana è complesso e non riducibile al solo finanziamento; dello stesso avviso il ministro Schillaci. Dopo quasi un anno di relativo silenzio sulle urgenti e necessarie strategie in campo sanitario significava che avevano com-preso?
Le dichiarazioni portavano a questa conclusione.

Risultato? “la montagna ha partorito il topolino” scrive il dr. Panti su questo giornale. Gli fanno eco altri autorevoli colleghi tutti insoddisfatti e delusi dalle proposte del governo, fatto salvo l’esigua soddisfazione del presidente della FIASO Migliori sulle pur scarse risorse destinate alle liste d’attesa che possono comunque temporaneamente migliorare qualche indicatore di efficienza delle aziende sanitarie.

“La campagna per l’abbattimento delle liste di attesa è spesso per la politica una campagna destinata a sicuro insuccesso -scrive Claudio Maffei- Più le liste di attesa si allungano e più cresce il ricorso al privato”

Promette battaglia Di Silverio - “Misure destano perplessità e non risolveranno problema delle liste d’attesa… È il momento che la politica faccia la sua parte… Noi non staremo a guardare”.

La montagna non ha partorito il topolino ma il mostro!
Vorrei sbagliarmi ma credo che il governo abbia ben compreso la complessità e la necessità di ristrutturazione del nostro sistema. Non è solo una questione di finanziamento e le liste d’attesa non sono l’indicatore di qualità del sistema.

Il finanziamento non sarà mai sufficiente in un contesto organizzativo basato sul mercato delle prestazioni.

Viviamo la scellerata congiuntura degli anni ’90 quando, seppur con lodevole impegno, i governi cercarono di “puntellare” il sistema sanitario universalistico già foriero di evidenti diseconomie introducendo dinamiche di mercato che hanno poi innescato la deriva della sanità verso il Prestazionismo.

Sebbene nel breve periodo le riforme degli anni ’90 sono state soddisfacenti per tutti: cittadini, sanitari, sistema privato e il management in generale, il risultato non è stato purtroppo soddisfacente nel tempo; le diseconomie non sono state risolte ed oggi si assiste al generale malcontento di tutti, cittadini, professionisti, amministratori.

C’è bisogno di fare scelte radicali a cominciare dalla declinazione dell’art. 32 della Costituzione. Disegnare modelli organizzativi che ridiano dignità al cittadino considerando il suo stato di salute come un tutt’uno e non una mera somma senza totale di costose prestazioni.

Questo vale sia per il pubblico che soprattutto per il privato accreditato che concorre solo in parte all’efficacia del sistema non essendo di norma chiamato alla responsabilità dell’efficacia delle prestazioni e della presa in carico complessiva dei problemi di salute.

Di frequente il governo ha asserito di trovarsi di fronte a problemi di antica origine non ascrivibile al proprio operato legittimando di conseguenza la non reattività. Credo che tali dichiarazioni offendano l’intelligenza degli stessi governanti. Equivale a dire che non si può chiedere a un governo che entri in carica durante un conflitto, che non ha determinato o voluto, di prendersene carico.
O il governo sta sottovalutando il problema?

Di fatto la finanziaria con il mero balletto dei fondi in più o meno, le quotidiane dichiarazioni del ministro Schillaci, sul “stiamo prendendo in carico”, le scelte/non scelte fatte dal governo, corroborate da AGENAS con l’ultimo PNE fanno pensare ad una mera campagna di propaganda il cui motto è: “tutto va bene madama la marchesa”. E la spuria competizione che si sta cercando di istituire fra gli ospedali migliorerà il sistema.

Campagna di propaganda che può far leva solo sull’ignaro cittadino ma non sugli addetti ai lavori.
Questa deriva di “non governance” sta portando lentamente il sistema sanitario a morte per asfissia e l’obiettivo di lasciare che le cose vadano a posto da sole permette solo a qualche stakeholder di guadagnare opportunità a discapito del bene collettivo.
Una sorta di destino alla Rapa Nui.

Né la maggioranza, poco esperta nei dicasteri della sanità, né l’opposizione che, nel gioco delle parti, è impegnata a difendere le scelte fatte in passato, ce la possono fare. Così l’intero parlamento si nasconde dietro al problema del finanziamento invece di cercare una convergenza, pur nel gioco delle parti dei vari stakeholder, sul risanamento strutturale del sistema.
Purtroppo alla politica manca il pragmatismo dei Britannici e a noi la convergenza dei cittadini, “ammaestrati” negli ultimi decenni a cercare soluzioni individuali.

Serve un LIBRO BIANCO sulla sanità che metta la politica di fronte alle scelte che le competono e oggi solo i professionisti, di ogni appartenenza, lo possono fare.
In altro modo sarà la morte del sistema a determinare la ripresa ma con gravissimi danni per i cittadini e la società intera.

Nunzia Boccaforno
Medico di Sanità Pubblica

03 novembre 2023
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lettere al direttore

lettere al direttore
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy