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G7 Salute nelle Marche: il mondo a parlare di prevenzione nella Regione che non sa più cosa sia

di Claudio Maria Maffei

23 FEB -

Gentile direttore,
è stata ieri confermata da Qs la notizia che il G7 Salute si terrà ad Ancona dal 9 all’11 ottobre 2024. La motivazione di questa scelta è ovviamente politica come ho già commentato qui su Qs alcuni mesi fa. Le Marche sono nel cuore della Presidente del Consiglio che la considera la dimostrazione che in fondo la “sua” destra (la Giunta delle Marche è egemonizzata da Fratelli d’Italia) nonostante tutto è capace di governare e di governare bene. Capacità che legittimerebbe la ricerca da parte di Fratelli d’Italia di nuove Regioni da governare con propri rappresentanti.

Certamente la scelta di Ancona è un assist alla Giunta che governa le Marche, visto che con il G7 arriveranno, leggo sempre su Qs, due milioni per rifare le strade di Ancona, da sempre cruccio di chi amministra la città e degli anconetani. Questa scelta è una dimostrazione della validità dell’effetto filiera che il centrodestra ricorda sempre in occasione delle elezioni comunali: se chi governa il Comune coincide con chi governa la Regione e chi governa lo Stato ci guadagnano tutti. E nelle Marche si giocano nel 2024 due partite fondamentali: le elezioni comunali a Pesaro e Fano, seconda e terza città delle Marche e principali città della Provincia da sempre serbatoio di voti per la sinistra.

Tutto questo non c’entrerebbe nulla coi temi della sanità pubblica se non fosse che le vicende di questa si intrecciano fortemente con quelle della politica. E allora vale la pena di ragionare se la scelta delle Marche sia in linea con i temi del G7 Salute. Leggo nella pagina dedicata del Ministero della Salute che “Rafforzare l’Architettura della Salute Globale, rafforzare la Prevenzione, la Preparazione e la Risposta alle future pandemie, incoraggiare la prevenzione lungo tutto l’arco della vita per un invecchiamento sano e attivo, promuovere l’approccio One health – interconnessione fra salute, umana, animale e degli ecosistemi: sono queste le Priorità d’azione su cui si concentrerà il G7 Salute durante la Presidenza italiana.

Fa molta impressione confrontare questa dichiarazione con la realtà della sanità pubblica delle Marche, una Regione che in base ai dati provvisori 2022 del monitoraggio dei LEA in base al sistema di indicatori del Nuovo Sistema di Garanzia strappa per l’area della prevenzione appena la sufficienza con 62,71. Una Regione che punta tutta, letteralmente tutta, la sua politica sanitaria sulla assistenza ospedaliera e specialistica, riaprendo i piccoli ospedali dove dovrebbero esserci Ospedali di Comunità e trasformando le Case della Comunità in poliambulatori multispecialistici di fatto snaturando le indicazioni del PNRR.


Ovviamente in una situazione come questa tutte le attività territoriali, comprese dunque quella dei Dipartimenti di Prevenzione, escono dall’agenda della politica e soffrono in termini di risorse e di quantità e qualità dei servizi erogati. Anche in termini di risposta alle future pandemie, altro tema centrale del G7 Salute, la sanità pubblica delle Marche è in una situazione tipo la casa di paglia di uno dei tre porcellini. Le sue coperture vaccinali nei confronti del Covid sono sempre state basse e continuano ad essere basse, mentre dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva e semintensiva la attuale Giunta si è letteralmente dimenticata. Quelli di terapia intensiva in più previsti e realizzati a Pesaro (41) non sono previsti nel Progetto del nuovo ospedale e di quelli semintensivi in più previsti in base al DL 34 del 2020 ne sono stati realizzati 28 su 107 (dati dell’ultimo Piano Socio Sanitario).

Che adesso col G7 Salute i temi della prevenzione nella sua versione più nobile (quella dell’approccio One Health) e della risposta alle pandemie utilizzino le Marche come vetrina mi fa un po’ specie e credo non dovrebbe fare solo a me questo effetto. La incoerenza tra le dichiarazioni e le promesse da una parte e le scelte e le azioni dall’altra credo che sia un segno distintivo di questo Governo quando si parla della Sanità. Del resto, questo lo si vede bene anche dalla scelta degli uomini nelle posizioni più importanti: un medico nucleare come Ministro della salute e un chirurgo alla Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità. Certamente validissimi rappresentanti del mondo accademico che danno lustro al Governo che li ha scelti. Molto poco adatti ad accompagnare la sanità pubblica italiana lungo le strade della One Health. Quelle strade che comunque ad Ancona saranno lì levigatissime grazie ai due generosi milioni ad aspettare i nostri ospiti stranieri il prossimo ottobre.

Claudio Maria Maffei
Coordinatore Tavolo Salute Pd Marche



23 febbraio 2024
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