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Dopo l’incontro con Madia. Governo “rimandato” a settembre

di Biagio Papotto (Cisl Medici)

27 LUG - Gentile Direttore,
ha avuto luogo nella tarda mattina di ieri, presso il Ministero per la Funzione Pubblica, il previsto incontro tra il Governo e le rappresentanze sindacali. L’oggetto della riunione era stato indicato come “Questioni connesse al lavoro pubblico”. Dopo tanti anni di rinvii non saremo noi a sottilizzare sul ricercato giro di parole per indicare la necessità impellente di riallacciare uno straccio di dialogo con i rappresentanti dei lavoratori più bistrattati della storia della nostra Repubblica… Suvvia, cerchiamo di essere pratici…
 
La discussione, introdotta dalla prolusione del Ministro Madia, ha visto poi l’intervento di tutte le sigle presenti.
Alcune in maniera più pacata, altre…meno, tutte le organizzazioni sindacali hanno rappresentato la propria critica verso governi finora del tutto insensibili alle necessità dei propri dipendenti, sordi alle richieste di milioni di lavoratori e ben poco lungimiranti per quanto concerne anche le proprie attività, dato che il lavoro pubblico e in particolare la sanità – in ogni parte del mondo – costituisce la vera spina dorsale di ogni Paese.
 
E – a proposito di scarsa lungimiranza – speriamo di non interpretare malevolmente il puntuale riferimento di questi giorni alla volontà di reperire 15 miliardi per evitare nel 2017 l’innalzamento di un punto dell’IVA. Non vogliamo sapere come si potranno reperire i miliardi di euro che servono invece non per alzare, ma per evitare abbassamenti del livello del Servizio Sanitario Nazionale, ma è un fatto che andranno trovati anche quelli…
 
E’ certamente vero che l’aumento della tassazione fiscale potrebbe avere un effetto deprimente sui consumi, ma è certo ben più evidente che la mancanza cronica di contratti sufficienti e l’erosione del potere d’acquisto che si trascinano ormai da 6 anni e mezzo saranno mortifere per le famiglie dei dipendenti pubblici e quindi per l’economia. IVA o non IVA non si compra più…
 
Noi abbiamo apprezzato la convocazione e le “aperture” del ministro verso un vero cambiamento di mentalità nell’approccio alla “pubblica amministrazione che vogliamo”: servizi adeguati, personale ben distribuito, nuovo reclutamento per svecchiare gli organici, valutazione oggettiva e premialità per il merito. E tutte queste cose possono e devono trovare applicazione anche e soprattutto per preservare la delicatissima situazione dei medici italiani e delle loro condizioni di lavoro. Siamo possibilisti, non abbiamo preconcetti e aspetteremo con sincera disponibilità di poter offrire i ns. contributi alla ripresa di nuove relazioni sindacali. Ma questo non significa che ci si possa vendere per il biblico “piatto di lenticchie”…
 
Si, perché è vivo il timore che si possa procedere con piccole elargizioni pre-elettorali, con le “mancette” da 80 euro che tacitano un piccolo settore alla volta, che non sono computabili ai fini previdenziali e che a volte vanno pure restituiti…
Si sappia fin da subito che quei soldi sarebbero dalla CISL Medici considerati come un vero affronto alla dignità e all’intelligenza dei nostri medici, una mancanza di rispetto e senso istituzionale messa in atto da un governo che invece quando si sente attaccato nella propria infallibilità è ben prodigo di stizzite reazioni e di insipienti e autoreferenziali affermazioni di capacità programmatiche ed organizzative.
 
Siamo usciti da poco da quasi un ventennio di “ghe pensi mi” e, a parte l’evidente cambio di accento regionale, non ci pare che questo governo stia rivelandosi migliore e più produttivo.
Se vogliamo esser sinceri fino in fondo, anzi, dobbiamo serenamente riconoscere che neppure il “Presidente-imprenditore” aveva così favorito le attività produttive a scapito del pubblico impiego.
 
Si tratta di coincidenze temporali, di congiunture? Possibile. Per radicata abitudine e per impostazione non siamo mai prevenuti verso alcun colore politico e non criticheremo mai a priori, né tanto meno per il gusto di farlo, ma le risultanze dell’incontro di ieri lasciano in noi tutte le perplessità che ci hanno accompagnato in questi ultimi anni.
 
Per dichiarazione esplicita del governo la prossima legge di stabilità sarà il “luogo giusto” per appostare le risorse necessarie a riprendere un percorso contrattuale che veda finalmente un po’ di decorosa ripresa nelle tasche dei lavoratori pubblici. Si dichiara che c’è volontà di innovare, di efficentare… Le indiscrezioni sul nuovo Testo unico del pubblico impiego non ci lasciano molto “sereni”, per usare un aggettivo caro alla nuova “nomenclatura”, ma vogliamo credere ai piccoli accenni di apertura nei confronti delle parti sociali e attendiamo la ripresa delle attività negoziali, già prevista per Settembre, dove pretendiamo di conoscere in dettaglio le disponibilità e le intenzioni normative.
 
A tale proposito il ministro ha detto che vorrebbe – tramite un “tavolo tecnico” presso l’A.Ra.N. – ricevere contributi e suggerimenti per poter definire più puntualmente un atto di indirizzo per la ripresa dell’attività contrattuale, che ha dichiarato nel suo intervento possibile in quanto la condizione ostativa del mancato accordo su comparti ed aree contrattuali è stato rimosso e lo stanziamento per il 2016 è stato comunque previsto nella passata legge di stabilità. Ulteriori risorse da destinare ai contratti potranno essere reperite “in costanza con la ripresa economica in atto”.
Non ci basta. Non abbiamo la velleità, in quanto sindacato razionale e non vacuamente rivendicativo, di pretendere di recuperare tutte assieme le somme che ci sono state negate in tutti questi anni, ma neppure potremo accettare di farci prendere in giro con un atteggiamento ingiustificatamente ostile solo verso chi silenziosamente svolge il proprio lavoro con coscienza e dedizione che certo non trovano molti epigoni nelle fila politiche.
 
La questione è semplice, a questo punto: o ci sono risorse a sufficienza per aumenti decorosi e volontà per ridefinire ruoli, autonomia e dignità dei medici, oppure noi saremo esattamente dalla parte opposta di un Governo che ha terminato i “bonus” di fiducia che potevamo concedere.
Parafrasando un’espressione scolastica…abbiamo rimandato il governo a Settembre. Speriamo che approfittino della pausa festiva per studiare…
 
Biagio Papotto
Segretario generale Cisl Medici

27 luglio 2016
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