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Riformare per tempo i Pronto soccorso per evitare catastrofe annunciata

di Luciano Francesconi

09 GIU - Gentile Direttore,
la pandemia in Italia ha evidenziato i limiti e la fragilità dell'organizzazione sanitaria nel suo complesso e la difficoltà a fronteggiare una miniemergenza soprattutto quando il sistema ha perso la guida centrale a favore di una frammentazione organizzativa regionale. A questo punto dobbiamo riconsiderare i modelli fin qui adottati ed affermare senza retorica che la ripartenza dovrà coincidere con un cambiamento radicale coinvolgendo le strutture a maggiore rischio.
 
Tutto è iniziato in un Pronto Soccorso e non poteva essere altrimenti perché è il luogo che da sempre ha rappresentato per i Cittadini ed i Pazienti un porto sicuro a cui approdare malgrado le criticità oggettive in cui Medici, Infermieri ed OSS sono chiamati ad operare e malgrado gli eroi e gli angeli di oggi, fossero i fannulloni o gli incapaci di ieri, quelli cui spettava ogni anno il triste primato nel conteggio del numero delle aggressioni subite.
 
In questi due mesi il numero degli accessi nei P.S. è diminuito di circa il 70% ma mai come in questo periodo si è toccato con mano come sia importante l'appropriatezza e la specificità del loro utilizzo e come sia grave sprecare tali risorse in attività estranee alla loro mission.
 
Dobbiamo pertanto ripartire con gli insegnamenti del passato e riprendendo da quanto la regione Toscana ha previsto con la LG.R.T.D.G.806/2017 ma cercando soluzioni innovative che non agiscano esclusivamente sui P.S, che deve rappresentare la soluzione e non essere la causa dei problemi partendo da un coinvolgimento diretto e stringente del territorio in tutte le sue articolazioni.
 
Gli argomenti da sviluppare per far ripartire e valorizzare il sistema della rete dei Pronto Soccorso sono chiari: 
A) La risorsa umana
Il lavoro nei Pronto Soccorso è difficile e stressante; mancano i professionisti ed il settore è tra tutte le discipline il meno attrattivo
1) Dovrà essere fatto ogni sforzo per garantire dotazioni adeguate, anche attraverso accordi chiari con il mondo universitario. In mancanza di una corretta programmazione i Medici continueranno ad avere difficoltà a godere del minimo contrattuale delle ferie e dei riposi andando incontro ad un burnout annunciato e maturando così la scelta di lasciare il sistema di emergenza
2) definire una volta per tutte un modello di integrazione fra P.S. e territorio come prevede la mission della disciplina
3) legiferare in modo definitivo il passaggio dei convenzionati alla dipendenza e definire un iter formativo adeguato per i Medici “non specialisti” nel settore del 118

 
B) Valorizzazione dell'attività in emergenza 
L'arruolamento del personale è difficile per la pesantezza del lavoro in termini di quantità e qualità: è l'unico per il quale la somma dei turni festivi e notturni supera il 50% dell'orario dovuto.
Nel recente contratto si è voluto dare un segnale pur in ristrettezza di risorse: ma non basta.
Bisogna trovare strumenti concreti per riconoscere e valorizzare il lavoro disagiato.
 
C) Ripensamento delle politiche dei posti letto
Il filtro praticato dai nostri sanitari è fra i migliori d'Italia (dati ANAAO 2016: Toscana 12,9% vs una media nazionale del 14,2%); ciò nonostante il ricovero dei pazienti dal P.S. nei reparti supera abbondamente le 24 ore fino ad arrivare alle 48 durante il picco influenzale.
Questo incide drammaticamente sull'attività dei P.S. e la sicurezza dei pazienti
 
D) Educazione sanitaria per l'utilizzo appropriato della risorsa pronto soccorso
I Pronto Soccorso sono i luoghi. dove si gestiscono le patologie tempo correlate e dove si dà una risposta alla patologia minore, soprattutto traumatologica.
Se presi d'assalto, come in passato, per altri motivi di presentazione rischiano di non essere sicuri perché difficilmente potranno garantire il distanziamento dovuto e anche per questo motivo occorre agire in fretta, ripensando anche la politica sui ticket.
La Toscana secondo i dati ANAAO 2016 è tra le regioni con più accessi.
 
E) Applicazione del distanziamento all'interno dei pronto soccorso
I layout deve essere adeguato a mantenere il distanziamento fra gli utenti anche intervenendo con tempi adeguati sulle strutture.
 
E' una questione di sicurezza e di salute, quindi una necessità.
La convivenza con il CoVid, in assenza di riorganizzazioni profonde della medicina del territorio e della rete dei posti letto ospedalieri, metterà ancor più in crisi il sistema.
 
La pandemia infine ci mette di fronte alla responsabilità di organizzare i DEA secondo criteri che garantiscano ordine, sicurezza ed efficienza; dove i professionisti lavorino volentieri mettendo in atto, anche in tempo di pace e senza bisogno di essere “eroi”, quelle doti straordinarie che hanno saputo dimostrare in questa difficile situazione. 
 
Dr. Luciano Francesconi
Referente Area Emergenza Urgenza ANAAO Toscana

09 giugno 2020
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