Il confronto con i Paesi Ocse. La sanità italiana funziona. Ma soffre anch'essa dell'alto costo del debito pubblico
07 AGO - Le statistiche OCSE per l’anno 2011 indicano che in Italia la spesa sanitaria pubblica, in termini sia pro capite, sia di incidenza complessiva sul PIL, è inferiore a quella di altri paesi europei. Da tale confronto, emerge che il sistema sanitario italiano, pur contraddistinto, in singole realtà territoriali, da margini di inefficienza ancora da recuperare, è un sistema nel complesso non eccessivamente costoso, il cui problema è il quadro della finanza pubblica, condizionato da un pesante onere per il servizio del debito che, nel 2012, è stato pari a 86,7 miliardi, ovvero al 78 per cento dell'intera spesa sanitaria per quell’anno.
Si espongono, di seguito, alcuni indicatori OCSE sulla spesa sanitaria.
-Incidenza spesa sanitaria pubblica sul PIL
Nel 2011, l'incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL è stata pari, in Italia, al 7 per cento, superiore a Grecia (5,9%),Portogallo (6,3%) e Spagna (6,6%), ma inferiore a Germania (8,4%), Francia (8,7%), Olanda (9,5%). Tra i paesi extraeuropei, l’Italia ha una spesa inferiore anche a quella pubblica degli Stati Uniti (8,3%) che, invece, registrano il livello più alto di spesa sanitaria complessiva, pari al 17,0 per cento del PIL.
-Spesa pro capite pubblica (in USD, a parità di potere d’acquisto)
In Italia, nel 2011, la spesa pro capite pubblica per il SSN, è stata di circa 2.344 dollari, superiore a Spagna (2.244 USD), Portogallo (1.702 USD), e Grecia (1.535 USD), e inferiore a Regno Unito (2.821 USD), Francia (3.160 USD) e Germania (3.436 USD). Anche in questo caso, gli Stati Uniti registrano il livello più alto, pari, per la sola spesa pubblica, a 4.066 dollari pro capite.
-
Incremento annuale medio spesa sanitaria (anni 2000-2011, in termini
reali)
Nel periodo 2000-2009, il tasso annuale medio di crescita della spesa sanitaria in Italia è stato del 2,4 per cento, circa la metà della media dei paesi OCSE (5%); incrementi medi annuali superiori al 5 per cento si sono avuti, nell’area europea, in Irlanda, Grecia, Spagna e Regno Unito, di poco superiori a quello italiano in Francia (2,5%), mentre la Germania ha fatto registrare un tasso più basso (2% circa). Discorso diverso, invece, per il triennio 2009/2011, che, in coincidenza con la crisi economica mondiale, ha visto un taglio generalizzato della spesa sanitaria in tutti i paesi del mondo, ma con tassi di decremento negativi addirittura superiori al 10 per cento in Grecia, attorno a -5 per cento in Irlanda, e di circa -2,5 per cento in Spagna e Regno Unito.
07 agosto 2013
© Riproduzione riservata