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Toscana. Fedir Sanità: "Accorpamento Asl e Aziende Ospedaliere è inutile e dannoso"


Riprendendo l'analisi di Pietro Manzi, il sindacato dei tecnici e amministrativi del Ssn osserva: "La creazione di uffici e servizi tecnico-amministrativi di grandi dimensioni rischia di generare ampie sacche di inefficienza, ingovernabilità concreta delle strutture e totale abdicazione delle funzioni di controllo".

13 GEN - Ieri su Quotidiano Sanità Pietro Manzi ha messo in evidenza “i pro e i contro (più i contro) della ormai consuetudine diffusa di accorpare le Asl ed Aziende Ospedaliere ai fini del contenimento della spesa, dimostrando come sia poco producente, se non dannosa”. Il segretario nazionale di Fedir Sanità, Antonio Travia, commenta così questa tendenza all’accorpamento che trova spazio anche nel settore sanitario
Per Travia il risparmio si risolve infatti tutto “nell’eliminare gli stipendi del direttore generale, sanitario e amministrativo ma soprattutto nel declassare le strutture della dirigenza tecnico/amministrativa, a cui si fanno fare più cose di prima pagandoli di meno; di sicuro queste operazioni hanno l’effetto esattamente opposto alla necessità di sburocratizzare la PA perché occorrono strutture più snelle e non certo più elefantiache ingestibili ed incontrollabili, soprattutto in sanità”.

A tal proposito, il sindacato dei tecnici e amministrativi del Ssn, è intervenuto sull’ipotesi di riorganizzazione della sanità in Toscana, anche se ad oggi, non risulta ancora pervenuta alcuna bozza di documento verificabile. Ma, se la situazione è quella che si va delineando, a parere della Fedir, gli effetti saranno assai penetranti. In Toscana Fedir Sanità è intervenuta scrivendo al presidente della Regione, Enrico Rossi, all’assessore alla Salute, Luigi Marroni, al direttore regionale del Ssr, Valtere Giovannini, per chiedere la convocazione e la partecipazione al tavolo di contrattazione, dove poter esprimere tutte le perplessità a riguardo.

“Riteniamo – afferma Travia – sulla base della storia pregressa, che tale riorganizzazione possa non dimostrarsi utile ed efficace. È dalla legge 833/78 che continuano a succedersi riorganizzazioni con accorpamento di enti che diventano sempre più grandi, di cui constatiamo la sempre maggiore ingovernabilità, soprattutto nelle funzioni tecnico/amministrative, in particolare modo quando gli ambiti territoriali di insistenza diventano troppo vasti. L’aziendalizzazione del SSN ed i modelli designati su Asl a base provinciale hanno già mostrato tutti i loro limiti”.

A parere della Fedir “la creazione di uffici e servizi tecnico/amministrativi di grandi dimensioni danno generalmente luogo ad ampie sacche di inefficienza, ingovernabilità concreta delle strutture e totale abdicazione delle funzioni di controllo con inevitabile esplosione, oltrechè della spesa, anche di vasti e capillari fenomeni di corruzione. Per troppe attività, l’accentramento delle funzioni tecnico e amministrative ha sicuramente comportato il raddoppio dei tempi di adempimento nonché il frazionamento delle procedure ed un costante aumento del contenzioso che ingessa i contratti e neutralizza i risparmi”.  Per questo motivo Fedir Sanità ritiene che la soluzione “non possa essere quella di una unica ESTAR (giustificata paradossalmente proprio con la necessità di ovviare all’allungamento dei tempi e frazianomento delle procedure rilevata nella gestione delle 3 ESTAV) così come dell’annunciata riorganizzazione delle ASL/AO toscane”.

Sarà prima di tutto e innanzitutto la dirigenza tecnico/ amministrativa a dover gestire la fase propedeutica di attivazione che, se non ben governata e definita compiutamente, sarà impossibile da svolgere efficacemente. “Il passaggio dalle attuali 21 a 7 Aziende Sanitarie significa concretamente, rispetto alle funzioni tecnico/amministrative, Direttori del personale con migliaia e migliaia di dipendenti da governare, Responsabili degli acquisti con centinaia di gare da portare a compimento, Direttori dei lavori con patrimoni immensi da manutenere ed implementare e tutti con organici decimati dal blocco delle assunzioni del personale amministrativo”.

Dunque non basta l’accorpamento delle strutture per ottenere efficientamento del sistema. “E’ necessario piuttosto – conclude Travia – un sistema informatico integrato fra le varie aziende del SSR in grado di fornire alla Regione dati univoci e leggibili. Per tutte le altre funzioni tecnico/amministrative riteniamo più efficace la creazione di semplici ma reali funzioni di coordinamento sovra interaziendale nei vari settori di attività. Occorrono infatti unitarietà di indirizzi e di condotte e non mega uffici con uomini soli al comando”.
 

13 gennaio 2015
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