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Obesità infantile. Le tre regole d’oro che non riguardano il cibo


19 NOV - Se da un lato occorre agire sugli aspetti nutrizionali la Società Italiana di Pediatria sottolinea anche la necessità di tenere alta l’attenzione sul ruolo di fattori non nutrizionali che possono interferire con l’insorgenza di sovrappeso e obesità:
 
- Attenzione al sonno. Il sonno insufficiente nell’infanzia, nella preadolescenza e nell’adolescenza è un fattore di rischio. Secondo uno studio americano, condotto dall’Università di Washington, i bambini che da 0 a 4 anni dormono meno di quanto avrebbero bisogno hanno un rischio quasi doppio di sviluppare sovrappeso o obesità nelle età successive della vita (Bell JF. Zimmerman FJ, Arch Pediatr Adoloscent Med 2010 sept), mentre a 10 anni un’ora di sonno in meno a notte vuol dire un rischio doppio di obesità a 13 anni (Seegers, V, Petit D, Falissard B, Vitaro F , Trembaly RE, Montplasir J, Touchette E, Am J Epidemiol, Mar 2011). E come rileva un’indagine dell’Università della Murcia su 3331 adolescenti tra 12 e 17 anni condotta in 10 paesi Europei (Austria, Belgio, Francia Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Spagna e Svizzera) chi dorme meno di otto ore per notte ha un maggior rischio di sovrappeso: ciò vale soprattutto per il sesso femminile e sembra essere correlato al fatto che chi dorme meno conduce una vita più sedentaria e mangia di più (Garaulet M, Int J Obes, 2011 oct).
 
-No a troppa TV. Autorevoli studi dimostrano una correlazione tra eccesso di tv e sovrappeso e obesità. Un recente studio olandese (International Journal of Obesity, 2011) condotto su 4072 bambini dimostra che da 4 anni a 8 chi guarda la tv più di un’ora e mezza al giorno ha il 75% di rischio in più di diventare obeso rispetto a chi la guarda meno di 1 ora. Il tempo passato davanti alla tv aumenta del 37% se la famiglia ha 2 tv in casa, del 138% se ne ha più di 2, del 60% se il bimbo ha tv in camera da letto; del 65% se i genitori abbandonano i bambini davanti allo schermo. Ed ancora, secondo un noto studio inglese, ogni ora di tv aggiuntiva guardata nel fine settimana a 5 anni fa aumentare del 7% il rischio di obesità in età adulta, così come avere la tv in camera lo fa aumentare del 30 pc. Le ragioni di questa correlazione sono quattro: il tempo passato davanti allo schermo può spostare da occupazioni più attive; la pubblicità di cibo spazzatura e fast food induce richieste dei bambini per quei particolari cibi e prodotti; il numero di spuntini aumenta mentre si guarda la TV; stare davanti alla tv fino a tarda notte può interferire con il sonno che è un noto fattore di rischio per l'obesità. Uno studio longitudinale sugli adolescenti di New York ha rilevato che vedere più di 3 ore al giorno la tv raddoppia la difficoltà ad addormentarsi rispetto agli adolescenti che la guardano meno di 1 ora/ giorno
 
- Attenzione all’età delle mamme. Con una gravidanza dopo i 35 anni, infatti, è maggiore il  rischio obesità per il figlio. Basso o elevato peso alla nascita in rapporto all’età gestazionale rappresentano un fattore di rischio per l’obesità. Se la società celebra le madri cinquantenni la scienza avverte: attenti a non spostare troppo in avanti la maternità. Uno studio condotto in Svezia su 874 mila donne ha rilevato come le donne di età compresa tra 30 e 35 anni hanno il 24% in più di possibilità di avere un figlio con età gestazionale più grande o più piccolo rispetto alle donne che partoriscono a 29 anni. Al di sopra dei 35 anni il rischio aumenta del 42%.

19 novembre 2012
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