Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Mercoledì 01 MAGGIO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Pesentazione del Rapporto, gli interventi delle istituzioni


20 NOV - Bisogna dare uniformità alle cure. Nonostante i pazienti diabetici possono fare affidamento su una rete di cure d’eccellenza, ci sono ancora alcune criticità da superare. Non tutte le Regioni marciano alla stessa velocità. E per sanare il gap serve un governo centrale forte che dia un indirizzo univoco, pur nel rispetto dell’autonomia regionale. È quanto emerso questa mattina nel corso della presentazione dell’Italian barometer diabetes Report che, oltre a fornire una fotografia dettagliata di quella che possiamo considerare la pandemia del 21° secolo, descrive una rete assistenziale efficiente.
 
A sostenere con forza la necessità di dare uniformità alle cure e di restituire a un governo centrale il timone è la senatrice Maria Rizzotti, vicepresidente della commissione sanità. Comunque, sul fronte delle cure i risultati raggiunti in Italia sono tangibili. Anche se bisogna aumentare le azioni di contrasto.

“Grazie alle azioni di contrasto abbiamo raggiunto grandi risultati – ha spiegato Antonio Tomassini, presidente dell’associazione d’iniziativa parlamentare e legislativa sulla salute e prevenzione – siamo migliorati del 20% nel contrastare i disturbi lievi e del 50% per quelli complicati. Gli infarti sono diminuiti del 50%, le malattie neurologiche del 37%. I morti sono scesi del 21%. Tutto questo è un viatico importante per continuare su questa strada. Le sfide da perseguire ora sono l’accesso all’innovazione: dobbiamo avere più coraggio, quello che costa oggi fa risparmiare domani. L’altra sfida è la territorializzazione. Si parla di hub & spoke ma dobbiamo realizzarlo veramente. Anche perché di Hub ne vedo molti, spoke pochi. Bisogna continuare a lavorare sul fronte della prevenzione – ha aggiunto – che deve però essere affrontata in un’ottica di dinamicità con piani diagnostico terapeutici e sorveglianza stretta. Ma occorre anche rivedere Drg e i Lea, perché quello creato 25 anni fa ha fatto il suo tempo”.
 
La perseveranza e il lavoro svolto in questi anni hanno dato quindi risultati importanti, ma non bisogna abbassare la guardia. Soprattutto difronte alla differente offerta di cure tra Regione e Regione. Ne è convinta la senatrice Emanuela Baio, presidente del comitato nazionale per i diritti della persona con diabete. “È di grande soddisfazione sapere che il lavoro svolto nella passata legislatura ha raggiunto importanti obiettivi – ha detto – ma subito dopo bisogna cercare di capire come possiamo tradurre questa l’eredità per continuare a crescere, per rispondere alle criticità in primis al federalismo disordinato. Abbiamo una rete di centri per il diabete diversissimi tra loro e non abbiamo criteri scientifici estendibili a tutto il territorio. C’è una multidisciplinarietà diversa”.
 
Come uscire dall’impasse? Per Baio bisogna innanzitutto alle Regioni che hanno avuto il coraggio di recepire il piano nazionale per il diabete: “Sono quattro i punti fondamentali del piano: le hight care, le cure farmacologiche, il salf care e il corretto stile di vita. Sull’aspetto farmacologico le società scientifiche continuano a lavorare. Ma c’è un punto critico che riguarda il self care: ogni Regione fa quello che vuole, anche perché non c’è un controllo centrale. L’autocontrollo è invece essenziale per la persona diabetica e esige una educazione costante del paziente. Per questo – ha concluso – propongo di partire dalla Basilicata, una regione che sta lavorando da tempo su questo aspetto con l’istituzione di un osservatorio, per diffondere questo modello sul territorio nazionale”.
 
 

20 novembre 2013
© Riproduzione riservata
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy