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Vista. Ospedale Bambino Gesù: le indicazioni per i più piccoli


08 OTT - All’età di un anno è opportuna una valutazione oculistica del pediatra, mentre a tre anni viene consigliata la prima visita dallo specialista e poi controlli a cadenza biennale. Sono alcune indicazioni fornite oggi dai pediatri dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in occasione della Giornata Mondiale della Vista 2014,promossa dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB Italia onlus) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
In caso di malattia oculare, è fondamentale una diagnosi tempestiva: per questo è importante programmare le visite nei bambini a partire dal primo anno di vita, in modo da prevenire o intercettare per tempo eventuali anomalie o alterazioni della vista, spiegano gli esperti.

Ormai, in tutti i Centri di Ostetricia e Ginecologia il neonatologo visita i bambini appena nati,  prescrivendo una visita oculistica in caso di riscontro di qualsiasi anomalia. In seguito, è il pediatra a valutare l’eventuale necessità di una visita da parte dell’oculista prima dei 3 anni, in presenza di sintomi rilevati o descritti dai genitori, in particolare se presente familiarità per alcune patologie dell’occhio (ad esempio: cheratocono, retinite pigmentosa).
“L'importanza dello screening effettuato dai pediatri e della visita specialistica”, spiega Luca Buzzonetti, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica al Bambino Gesù, “è motivata in particolare dalla ricerca di eventuali alterazioni della trasparenza dei mezzi diottrici (cornea e cristallino), da anomalie anatomiche o patologie retiniche. La diagnosi precoce infatti favorirà il percorso di riabilitazione visiva   del bambino”.
 
La prima visita oculistica è consigliata all’età di tre anni: quando il bambino è più collaborativo, tra i 3 e i 4 anni di età, è possibile misurare la vista utilizzando delle tavole di lettura (ottotipi) studiati appositamente per i bambini. Queste tavole rappresentano in genere disegni elementari di dimensioni sempre più piccole, oppure delle ‘E’ che vengono girate nelle quattro posizioni. In assenza di difetti visivi e di anomalie anatomiche, le visite successive, sempre consigliate dall’oculista, andranno ripetute a 6 anni e poi ogni 1-2 anni.
“L’obiettivo di questo percorso”, aggiunge il dott. Buzzonetti, “è quello di favorire la diagnosi precoce di eventuali problemi che dovessero presentarsi. Ad esempio, la presenza di una cataratta congenita ha migliori possibilità di recupero visivo se trattata più precocemente possibile, mentre uno strabismo (occhio deviato) può essere il segno di patologie espressione di un defict visivo, ma purtroppo, anche se raramente, molto gravi (tumore retinico, patologie neurologiche)”.

In collaborazione con IAPB Italia Onlus, dal 2012 è stato attivato presso la sede di Santa Marinella dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù uno specifico Servizio di Riabilitazione Visiva rivolto ai bambini (0-12anni) con diagnosi accertata di ipovisione, mentre a partire dal 29 ottobre 2014 nella sede di Palidoro aprirà un ambulatorio coordinato di oncologia oculare.

08 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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