Metodo Stamina. Iss e Aifa: "Non ci sono ragioni per escludere da terapia pazienti già trattati"
Lo hanno sottolineato Garaci e Pani, interpellati da Balduzzi sugli aspetti sanitari conseguenti ai complessi e non omogenei interventi dei giudici ordinari e amministrativi sull'impiego delle cellule staminali preparate presso gli Spedali Civili di Brescia secondo il metodo Stamina.
11 MAR - Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi ha interpellato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci, e il Direttore generale dell'Aifa, Luca Pani, sugli aspetti sanitari conseguenti ai complessi e non omogenei interventi dei giudici ordinari e amministrativi sull'impiego delle cellule staminali preparate presso gli Spedali Civili di Brescia secondo il metodo Stamina.
Il Presidente dell'ISS e il Direttore generale dell'Aifa, nel ricordare che le cellule staminali predette risultano preparate non in conformità alle previsioni di legge e in laboratorio non autorizzato, hanno comunque osservato che, se a seguito di pronunce dei giudici viene dato comunque corso all'ulteriore impiego di tali cellule su alcuni pazienti, non sussistono specifiche ragioni per escludere che possano proseguire la stessa terapia i diversi pazienti che, a giudizio dei medici degli Spedali Civili di Brescia, hanno avuto un primo trattamento, senza che si siano verificati effetti indesiderati di rilievo, purché, in ogni caso, permanga il consenso informato del paziente o dei genitori del minore alla prosecuzione della cura.
11 marzo 2013
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