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Amianto. In Italia ancora 30 milioni di tonnellate. Il primo passo è la bonifica. Lo ha spiegato l'ISS

di Viola Rita

Ad oggi nel nostro paese solo 20 discariche accettano amianto: la priorità è la costruzione di nuovi impianti a norma. A fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive per il futuro è l’ISS, impegnato nel Progetto Amianto per la valutazione della pericolosità del materiale

12 DIC - Sono 30 milioni, le tonnellate di amianto che si trovano attualmente nel nostro paese. A quasi 22 anni dal divieto di produzione del materiale (sancìto dall’entrata in vigore della legge 257 del 1992), l'amianto è ancora presente in Italia. Ne ha parlato, oggi a Roma, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel convegno “Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto: situazione italiana”, organizzato insieme al Ministero della Salute, all’INAIL e all’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica. Uno dei casi più specifici e noti è quello di Casale Monferrato, ma in generale il problema amianto riguarda tutto il territorio nazionale.

“Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto è un punto nodale. Al momento in tutto il paese ci sono circa 20 discariche che accettano questi rifiuti, un numero  insufficiente per le esigenze attuali. Il primo passo in questo senso riguarda dunque la costruzione di nuovi impianti che rispettino le norme”, ha sottolineato la Dottoressa Loredana Musmeci, direttore del dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria dell’Iss. “La giornata di oggi aveva proprio l’obiettivo di mettere a fuoco e dare informazione su queste problematiche, sia dal punto di vista della capacità di smaltimento esistente a livello nazionale, sia dal punto di vista tecnico, in relazione alla potenziale esposizione a fibre di amianto. Riguardo al materiale, ad esempio, emerge anche un problema relativo al trasporto, durante il quale si verificano delle emissioni di amianto per migliaia di chilometri”.

Un importante strumento è la divulgazione di questi argomenti - che è anche uno degli obiettivi del convegno - per sensibilizzare l’opinione pubblica e per diffondere una chiara informazione scientifica.
In particolare, l’ISS è impegnato nel “Progetto Amianto”, che si concluderà entro novembre 2014 e che ha come obiettivo la valutazione e lo studio delle possibili ricadute sulla salute dei lavoratori e della popolazione, sia in siti di bonifica che in siti di discarica, e la ricerca di nuove strategie terapeutiche per curare le patologie legate all’esposizione, come il mesotelioma pleurico. Il Progetto, coordinato dall’ISS e finanziato dal Ministero della Salute, fa parte del Piano Nazionale Amianto, che definisce le linee di azioni da intraprendere a breve e medio termine. “Questo progetto è a buon punto e le prime risultanze saranno disponibili nella primavera 2014. Per la parte ambientale dell’ISS sono stati individuati i siti in cui si farà il monitoraggio e si è proceduto ai sopralluoghi, per i quali ci si è accordati con gli enti territoriali. A breve, inoltre, saranno posizionati i campionatori”, ha aggiunto Musmeci. “Tra i siti scelti, ad esempio, quello di Biancavilla nella provincia di Catania in Sicilia, dove l’oggetto di attenzione è la fluoro-edenite, un minerale fibroso di colore giallo intenso, le cui polveri sottili possono causare effetti simili a quelli provocati dall’amianto; poi il sito di Broni in provincia di Pavia”, dove è stato prodotto a lungo cemento amianto.

Viola Rita

12 dicembre 2013
© Riproduzione riservata

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