Sigarette elettroniche. Lega italiana anti fumo: “Non dimostrato che avvicinino al fumo”
Riccardo Polosa del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica in ambito di salute pubblica fa notare come i recenti studi diffusi in tutto il mondo abbiano ormai ampiamente dimostrato che non esiste alcuna correlazione con il cosiddetto effetto gateway in non fumatori. Al contrario, sarebbero positivi gli effetti sulla salute umana
27 GEN - Non esiste alcuna evidenza scientifica certa sull'
effetto gateway, di avvicinamento cioè dei giovani al fumo di sigaretta passando prima per il vapore delle e-cig, di cui in questi giorni si discute a partire da una ricerca proveniente dagli Stati Uniti. Dati provenienti dagli stessi Stati Uniti d’America e dalla Gran Bretagna dimostrerebbero al contrario una netta diminuzione del numero di fumatori anche tra i giovani,relazionabile alla crescente popolarità della sigaretta elettronica nello stesso periodo.
Questo è quanto spiegato in una lettera pubblicata lo scorso dicembre sul
New England Journal of Medicine e firmata da
Riccardo Polosa e da
Pasquale Caponnetto del Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica in ambito di salute pubblica, promosso alcuni mesi fa dalla Lega Italiana Anti Fumo.
"Molti giovani che iniziano a sperimentare la sigaretta elettronica lo fanno perché già fumatori - ha commentato
Polosa rispondendo anche alle recenti dichiarazioni del Vice Ministro all'Economia,
Luigi Casero - , e comunque con una frequenza non regolare. I dati (HSCIC, Smoking, drinking and drug use among young people in England 2014 - Health and Social Care Information Centre) che hanno analizzato il consumo di e-cig tra i giovani tra il 2014 ed il 2015 dimostrano infatti che il declino del numero di fumatori tra i giovani americani è indiscutibilmente associato all'aumento del numero di svapatori. E nel 2015 la sperimentazione di e-cig tra gli adolescenti è risultata essere superiore a quella delle sigarette convenzionali, notoriamente molto più pericolose".
Sarebbero ormai centinaia gli studi indipendenti e peer reviewed che dimostrano la validità di questi strumenti nella lotta al tabagismo e nella riduzione dei danni causati dal fumo di sigaretta convenzionale e, fanno notare dal Comitato Scientifico Internazionale per la ricerca sulla sigaretta elettronica, è importante ricordare che questo è stato possibile anche grazie all'intensa attività di ricerca condotta nei più importanti istituti e laboratori scientifici italiani, tra cui l'Università degli Studi di Catania che ha realizzato il primo studio prospettico al mondo sull’efficacia e la sicurezza della sigaretta elettronica.
"I recenti studi diffusi in tutto il mondo - ha concluso
Polosa - hanno ormai ampiamente dimostrato che non esiste alcuna correlazione con il cosiddetto effetto gateway in non fumatori. Al contrario, si sono palesati chiari effetti positivi sulla salute umana sia dal punto di vista cardiovascolare che respiratorio, anche nel lungo termine, imputabili alla sostituzione delle sigarette convenzionali e contenenti tabacco con quelle elettroniche fatte di acqua, aromi vegetali, glicerina, glicole propilenico e, in base alla scelta dei consumatori, nicotina”.
Lorenzo Proia
27 gennaio 2017
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