Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 03 MAGGIO 2024
Studi e Analisi
segui quotidianosanita.it

Babudieri (Simpse): “Una corretta assistenza sanitaria nelle carceri è possibile”


17 MAG - Il peer to peer prende sempre più piede, su internet. Ma questa filosofia di vita può andare bene anche in altri ambiti, e sembra calzare a pennello nella prevenzione e nel controllo delle patologie virali croniche nelle carceri italiane. Abbiamo chiesto a Sergio Babudieri, docente universitario dell’Università di Sassari e presidente della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (Simpse), di spiegarci da dove viene quest’idea e perché è vincente.
 
“Il problema con i detenuti è che spesso non sono disposti ad ascoltare le disposizioni che gli sembrano imposte dall’alto”, ha spiegato. “La sfida era dunque quella di fargli capire che informazione e prevenzione sono un’opportunità non un’imposizione. Per farlo avevamo bisogno di qualcuno che avesse passato le stesse cose che avevano passato loro, in modo che la ‘formazione’ potesse essere fatta in maniera del tutto orizzontale”.
E i risultati sono stati ottimi. “Abbiamo i dati di meno della metà degli Istituti Penitenziari in cui abbiamo fatto la campagna ma il dato è chiaro: la popolazione dei detenuti ha deciso di ascoltare le indicazioni. Tanto che non solo molte più persone hanno fatto i vari test per scoprire se avevano malattie virali croniche, ma alcuni hanno anche scoperto di essere infetti ed oggi possono accedere alle cure”, ha aggiunto Babudieri.
Lo scopo finale è quello di arrivare a far sì che la maggior parte dei detenuti delle carceri italiane comprenda l’importanza degli screening e li faccia. “Da qualche anno ormai la sanità penitenziaria è passata sotto il Servizio sanitario nazionale. È stato chiaramente un passo in avanti per le nostre carceri, ma che oggi va sostenuto”, ha spiegato ancora il presidente Simpse. “Ciò vuol dire che ad occuparsi dell’assistenza ai pazienti negli Istituti penitenziari sono le Asl disseminate nel territorio, proprio come per tutti gli altri cittadini. Ma questo vuol dire dobbiamo imparare a garantire gli stessi livelli essenziali di assistenza (Lea), sia dentro che fuori dai luoghi di detenzione”.
E la campagna “La salute non conosce confini” serve proprio a questo. “Oggi abbiamo dimostrato che anche in un ambito così difficile queste cose si possono fare”, ha concluso Babudieri. “In un certo senso è anche un messaggio alle istituzioni: alla fine della campagna avremo dati precisi sulla situazione delle malattie virali croniche negli Istituti penitenziari, in quel momento bisognerà – a maggior ragione – approntare un sistema di assistenza efficace e che raggiunga tutti”.

17 maggio 2012
© Riproduzione riservata

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy