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Covid e scuola. Le indicazioni degli epidemiologi per metterla in sicurezza: “I vaccini non bastano serve anche prevenzione e testing”


Secondo l’Associazione italiana di epidemiologia accanto alla campagna vaccinale che deve prevedere anche la chiamata attiva degli over 12 non vaccinati, sono necessarie una serie di azioni che garantiscano diagnosi precoce e prevenzione dei focolai anche ricorrendo a test periodici di screening, in particolare nei bambini in fasce d’età escluse dalla vaccinazione, in aree con bassa copertura vaccinale o nelle quali vi è bassa aderenza alle misure di mitigazione. IL DOCUMENTO.

10 DIC - L’Associazione italiana di epidemiologia (AIE) ha elaborato alcune specifiche indicazioni per una corretta gestione dell’attuale situazione pandemica, con particolare riferimento alla popolazione in età scolastica sottolineando che “l’insieme di queste azioni, se realizzate con tempestività, possano contribuire a mantenere la didattica in presenza e a rendere più sicura la scuola”.
 
In particolare l’AIE ritiene che “parallelamente alla campagna vaccinale, occorre continuare a formulare raccomandazioni per il mantenimento della scuola in sicurezza, per la diagnosi precoce dei casi e per la prevenzione di focolai in setting scolastico.
 
Queste le indicazioni dell’AIE (vedi anche il documento integrale):
- introdurre, mantenere e rinforzare le misure di mitigazione nelle scuole e in tutti gli ambienti extra e parascolastici, in particolare la didattica a gruppi stabili (bolle nei nidi e nelle scuole materne), l'utilizzo delle mascherine al chiuso e all'aperto in caso di aggregazione di più persone, il lavaggio delle mani, il distanziamento, l'aerazione dei locali;
 
- applicare tempestivamente le procedure di accertamento diagnostico, quarantena/isolamento e tracciamento dei contatti dei soggetti positivi;
 
- organizzare momenti di dialogo dedicati a personale scolastico, alunni e genitori con l'obiettivo di ascoltare i bisogni specifici, sensibilizzare e motivare all'applicazione corretta delle misure di mitigazione, promuovere la vaccinazione;
 
- garantire a scuola e sanità la continuità nelle risorse umane ed economiche necessarie ed adeguate per la prevenzione dei contagi e la gestione della pandemia, in particolare in favore dei dipartimenti di Prevenzione, anche attraverso l’individuazione di modelli organizzativi flessibili in funzione della fase epidemica;
 
- favorire la ricerca e costituzione di alleanze tra settori (scuola, sanità, comuni, terzo settore) per migliorare la comprensione delle dinamiche sociali e rinforzare i valori comuni che possono sostenere l'assunzione critica dei comportamenti individuali e sociali che possono contrastare la pandemia;
 
- avviare la chiamata attiva di bambini e adolescenti con più di 12 anni non ancora vaccinati e delle loro famiglie per comprendere i motivi dell’esitazione e promuovere la vaccinazione.
 
L’AIE sottolinea poi che “è utile affiancare alle misure di mitigazione e a quelle di contact tracing, test periodici di screening per l’individuazione di soggetti asintomatici o pre-sintomatici, in particolare nei bambini in fasce d’età escluse dalla vaccinazione, in aree con bassa copertura vaccinale o nelle quali vi è bassa aderenza alle misure di mitigazione”.
 
“Lo screening ripetuto – spiega ancora l’AIE - contribuisce alla riduzione della circolazione virale, fornisce dati per valutare e guidare le strategie di mitigazione a scuola e può rassicurare il personale, gli studenti e le famiglie”.
 
Ma per funzionare, rimarcano infine gli epidemiologi italiani, “uno screening scolastico deve essere affidato a strutture appositamente dedicate, che possono essere inserite anche al di fuori dei dipartimenti di prevenzione, deve basarsi sulla collaborazione scuola - sanità - famiglia e deve essere sostenuto da adeguate risorse umane e finanziarie”.

10 dicembre 2021
© Riproduzione riservata

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