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Covid. Genitori scettici su vaccinazione 5/11 anni: ha detto sì meno del 40% e oltre 2,2 mln di bambini restano senza vaccino. Sono invece quasi 1,7 milioni i no vax over 50 sanzionabili dal 1° febbraio per non aver rispettato l’obbligo


Questi i dati emergenti dall’ultimo rapporto del Governo sulla campagna vaccinale. La vaccinazione pediatrica per i più piccoli con dose di principio attivo ridotta e consigliata dai pediatri non sfonda. Tra gli ultracinquantenni soggetti all’obbligo dall’8 gennaio scorso resiste uno zoccolo duro di no vax che evidentemente non teme le sanzioni. I più ostici al vaccino quelli tra i 50 e 69 anni. IL RAPPORTO.

29 GEN - La campagna vaccinale anti Covid continua. Del resto, al di là degli obblighi di legge per molte categorie professionali e per gli over 50 e degli obblighi “indiretti” derivanti dal Green Pass “rafforzato” ormai necessario per moltissime attività, il problema è che la pandemia c’è ancora e colpisce duramente con un numero di decessi che da settimane supera le diverse centinaia giornaliere.
 
Ma a che punto siamo? A livello generale il nostro Paese si colloca tra i primi in Europa per percentuale di popolazione vaccinata con ciclo primario completo: al 28 gennaio, secondo i dati Ecdc, avevamo il 76,1% della popolazione residente vaccinato con ciclo primario completo a fronte di una media UE del 70,1%, collocandoci così al 7° posto in classifica tra i Paesi EU/EEA.
 
Guardando solo ai dati interni scopriamo che sono ancora circa 6,4 milioni gli italiani che non hanno ricevuto ancora alcuna dose e che la maggiore obiezione o comunque ritrosia alla vaccinazione si registra tra i genitori dei bambini tra i 5 e gli 11 anni, i quali, alla data del 28 gennaio, secondo i dati del rapporto settimanale del Governo, avevano deciso di non vaccinare i propri figli nel 60,55% dei casi.
In tutto sono 2.213.756 i bambini non vaccinati su un totale di 3.656.069 bambini di quella fascia di età.
 
Per questa fascia di età, evidentemente, resta alta la diffidenza verso il vaccino anti Covid nonostante i reiterati appelli dei pediatri sull’importanza della vaccinazione e sulla sicurezza del vaccino che, lo ricordiamo, ha una composizione diversa rispetto a quella utilizzata per il vaccino per gli over 12.
 

 
Nelle altre fasce di età la percentuale di no vax supera l’11% in quella 12-19 anni e 40-49 anni, assestandosi invece sotto il 10% per tutte le altre.
 
Per quanto riguarda in particolare gli over 50, per i quali dal 1° febbraio scatteranno le sanzioni previste dal decreto legge che ha introdotto l’obbligo vaccinale, in tutto sono 1.684.598 coloro che ancora non hanno iniziato il ciclo di vaccinazione decidendo di non assumere neanche la prima dose nonostante l’obbligo sia ormai in vigore dall’8 gennaio scorso.
 
La percentuale maggiore di no vax tra gli ultracinquantenni si registra nella fascia 50/59 anni con il 7,90% che non ha ancora avviato il ciclo di vaccinazione primario, seguiti dai 60/69enni con il 6,27% di rifiuti e poi i 70/79enni che ancora non si decidono nel 4,92% dei casi e infine gli over 80 tra i quali solo il 3,34% risulta al momento ancora non vaccinato, neanche con la prima dose.
 
Per tutti costoro, come dicevamo, dal 1° febbraio scatteranno i controlli e le sanzioni previste dal decreto che vanno dalla multa di 100 euro commutata a chi non si è vaccinato (la multa può essere ripetuta qualora il soggetto non si vaccini dopo la prima contravvenzione) fino alle sanzioni più alte variabili dai 600 ai 1.500 euro per i lavoratori non vaccinati che dovessero accedere al luogo di lavoro e per i quali scatterebbe anche la sospensione dello stipendio.

29 gennaio 2022
© Riproduzione riservata


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