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Comitati etici territoriali. Quel decreto è una strumentalizzazione della sentenza della Consulta

di Rosaria Iardino

L’intervento ministeriale è una strumentalizzazione della sentenza della Corte, e una svalutazione del ruolo del Parlamento che è l’unico ad avere la competenza su questa azione. Il Ministro Roberto Speranza dovrebbe costituire un Comitato etico nazionale che, in attesa che si concluda l’iter parlamentare, si occupi di prendere in carico le richieste di morte volontaria medicalmente assistita. Si tratta di un tema delicato sul quale non si può sbagliare e non c’è tempo da perdere

09 FEB - La Camera ha ripreso i lavori relativi alla legge sulla morte volontaria medicalmente assistita e si sta assistendo a una proliferazione di commenti volti a strumentalizzare un tema che certamente è divisivo, e che vale la pena trattare dal punto di vista normativo, senza scadere in inutili e dannose dietrologie.
 
Il testo in esame deve regolamentare quanto previsto dalla Corte costituzionale con la sentenza 242/2019 andando a specificarne diversi aspetti, sentenza che coinvolge anche i comitati etici territoriali che secondo le ultime notizie saranno interessati da un decreto ministeriale che ne modificherà la disciplina e che prevede che gli stessi Comitati rilascino un parere qualora sia richiesta la morte medicalmente assistita.
 
L’intervento ministeriale è una strumentalizzazione della sentenza della Corte, e una svalutazione del ruolo del Parlamento che è l’unico ad avere la competenza su questa azione. Il Ministro Roberto Speranza dovrebbe costituire un Comitato etico nazionale che, in attesa che si concluda l’iter parlamentare, si occupi di prendere in carico le richieste di morte volontaria medicalmente assistita. Si tratta di un tema delicato sul quale non si può sbagliare e non c’è tempo da perdere.
 
Sulla pandemia e sul PNRR si sono concentrate tutte le azioni e le energie del Ministero, ma troppi ambiti stanno rimanendo indietro con conseguenze di portata enorme: il sistema informativo per le sperimentazioni cliniche (Clinical Trials Information System, CTIS) è entrato in vigore il 31 gennaio portando ad attuazione quanto previsto dal Regolamento Europeo 536/2014 delineato al fine di armonizzare tutti i processi di presentazione, valutazione e supervisione delle sperimentazioni cliniche in tutta l’Unione, e il nostro Paese è in totale stallo. Un decreto transitivo non dà giustizia alla competitività del nostro Paese nel panorama internazionale.
 
Molte sperimentazioni italiane sono state deviate all’estero, e un bene comune ci sta scivolando dalle mani perché non si è saputo trovare il tempo per attuare il regolamento.
 
Rosaria Iardino
Presidente Fondazione The Bridge

09 febbraio 2022
© Riproduzione riservata


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