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I vaccini e la “visione” per il Paese

di Benedetto Fucci

Nel governo si prende tempo promettendo un confronto – quando e con quali scadenze vista l’imminenza dell’avvio dell’anno scolastico? - tra i ministri e con i sindacati. Condivido quanto detto dal presidente della Fnomceo, Filippo Anelli: la proroga “non risponde all’evidenza scientifica circa la necessità delle vaccinazioni”

01 SET - L’Istituto superiore di sanità ha informato che in luglio sono stati 2.029 i casi di morbillo registrati in Italia e che nella maggior parte dei casi la vittima del contagio non era vaccinata. Uguale, pur con numeri assoluti più ridotti, per la rosolia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito l’Italia tra i pochi Paesi europei con più di mille casi in un mese. Nonostante questi dati attualissimi, il governo sta compiendo scelte a mio parere inspiegabili sulle vaccinazioni.

Proprio il “caso Puglia” è esemplare dopo la recente decisione del governo di impugnare la legge regionale sull’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Eppure lo stesso ministero della Salute, il 14 agosto, ha emanato una circolare rivolta alle regioni proprio sulla copertura vaccinale tra gli operatori sanitari. Ancora una volta nel governo si manifestano posizioni in linea con la forzata coesistenza i Cinque Stelle, con storiche (e fortemente radicate in Puglia) posizioni anti-scientifiche, e la Lega, che guarda più alle autonomie regionali che a considerazioni di interesse generale.
Vi è poi la vicenda dell’obbligo vaccinale a scuola. Da un lato il decreto legge Milleproroghe per il nuovo anno scolastico introduce l’autocertificazione ma mantiene in vita l’obbligo vaccinale. Dall’altra nel governo si prende tempo promettendo un confronto – quando e con quali scadenze vista l’imminenza dell’avvio dell’anno scolastico? -  tra i ministri e con i sindacati. Condivido quanto detto dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurgi, Filippo Anelli: la proroga “non risponde all’evidenza scientifica circa la necessità delle vaccinazioni”.

Evidenzio lo scollamento sempre più forte tra la narrazione politica della maggioranza e l’agire delle strutture tecniche che la supportano nella quotidiana amministrazione della cosa pubblica. Si pensi a come di recente, a inizio agosto, lo stesso Ministero della salute abbia ribadito l’importanza delle vaccinazioni come strumento di prevenzione da gravi patologie infettive in ogni fase della vita emanando una apposita circolare (7 agosto 2018) per la promozione della salute femminile in età fertile, in previsione e durante la gravidanza con l’obiettivo di proteggere la donna e il nascituro da alcune malattie attraverso specifici vaccini. Tema, questo, che va letto in un contesto più ampio nel quale io stesso ho lavorato alla Camera come relatore dei ddl sul parto fisiologico: quello del miglioramento, in termini di sicurezza e sviluppo scientifico, dell’intero percorso nascita.

Non voglio assumere una posizione semplicistica. Sono consapevole che sul fronte di chi pone dubbi sulla copertura vaccinale a tappeto vi sono posizioni articolate. Al tempo stesso non arretro rispetto a quanto ebbi a dichiarare nell’aprile 2017 a fronte di una polemica nata sulla prevenzione del papilloma virus: i vaccini sono stati una straordinaria conquista non solo sanitaria ma anche sociale; il loro sviluppo è cresciuto in parallelo con lo sviluppo della società verso stili di vista più salutari e un’accresciuta aspettativa di vita. Nella mia visione è inspiegabile che ora ci siano voci e posizioni che vorrebbero in sostanza riportare l’Italia indietro nel tempo.

Pur nella diversità di visione politica, nella commissione Affari sociali della Camera ho apprezzato la compostezza dell’allora capogruppo M5S – l’attuale ministro Grillo – nell’argomentare le proprie posizioni. Mi permetto quindi di lanciare al ministro un appello: ragioniamo, esaminiamo i dati e le evenienze scientifiche. Non basta approvare una proroga in attesa di vedere “cosa succederà”. In settembre ci sarà l’esame del Milleproroghe da parte della Camera. La maggioranza – come sempre è avvenuto al di là dei colori politici – vorrà portarlo ad approvazione senza ulteriori modifiche.

Tuttavia vi è ancora una “finestra” per intervenire a tutela della sicurezza della salute nelle scuole e al tempo stesso per non spingere il Paese all’indietro. Si parla di salute e di prevenzione. Temi su cui le legittime posizioni di parte dovrebbero essere poste un passo indietro rispetto all’interesse generale. Mi rendo conto che viviamo nel tempo della semplificazione spinta in tutto, dal contenuto dei messaggi al modo in cui questi vengono comunicati; ma più che mai è necessario trovare soluzioni concrete.

Benedetto Fucci

01 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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