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Droghe: la crisi frena i consumi


Nel 2009 i consumatori di droghe sono calati del 25% rispetto all’anno precedente secondo la Relazione al Parlamento sull'uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze.

23 GIU - Almeno un merito alla crisi economica che da quasi tre anni attanaglia il mondo bisogna riconoscerlo. Secondo la “Relazione annuale al Parlamento sull'uso di sostanze stupefacenti e sullo stato delle tossicodipendenze” presentata ieri a Palazzo Chigi, riducendo la disponibilità economica la crisi avrebbe contribuito ad abbassare drasticamente i consumi di droghe in Italia. Una riduzione che non è - come avviene in genere in questi casi - una lieve flessione o inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, ma un vero e proprio crollo dei consumi, dal momento che, rispetto al 2008, nello scorso anno i consumatori sono calati del 25,7%, passando da 3.934.450 a 2.924.500.
Insomma per ogni 4 consumatori 1 ha deciso di smettere.
Il fatto che sia soprattutto la crisi ad aver influenzato questo cambio di rotta lo confermano almeno due dati della relazione. Innanzitutto, il fatto che a diminuire, in quest'ultimo anno, siano stati soprattutto i consumi occasionali di droga più che quelli cronici (i tossicodipendenti ammontano a circa 400 mila). È probabile che chi cerca lo sballo nel fine settimana non può più permettersi coca o cannabis e perciò ripiega su qualcosa di più economico.
E il ripiego (ed ecco il secondo dato) è sempre più spesso l’alcol, più economico e accessibile. Alcol i cui consumi hanno infatti registrato, tra il 2007 e il 2010, un aumento del 18%. Ancora più alto l’incremento percentuale delle ubriacature (oltre 40 volte nella vita) salito del 200%, passando da una prevalenza dell'1 per cento nel 2007 al 3 per cento del 2010.
Tornando ai dati, il calo dei consumi è stato osservato sia nella popolazione generale che nel target sensibile della popolazione studentesca (15-19 anni) ed è ripartito più o meno equamente tra tutte le sostanze stupefacenti anche se è la cannabis (con un -9%) a spiccare.
Gli studenti consumano più cocaina rispetto alla popolazione generale (l'ha consumata negli ultimi 30 giorni l'1,6% contro lo 0,4%) e molta più cannabis (12,3% contro 3%). Per quanto riguarda la popolazione generale, per l'eroina cala il consumo occasionale mentre resta stabile quello frequente o quotidiano; cala anche il consumo occasionale di cocaina.
L'unico consumo in crescita è quello di stimolanti da parte degli studenti: i ragazzi consumano meno eroina, cocaina e cannabis ma più ecstasy.
“È una tendenza da tenere d'occhio”, ha commentato il capo del Dipartimento nazionale antidroga, Giovanni Serpelloni che ha inoltre messo in guardia sul fenomeno del policonsumo (droghe e alcol), più diffuso nei giovani che nella popolazione generale.
Tuttavia, se i consumi calano non è così per i ricoveri connessi a uso di cocaina e cannabis, aumentati rispettivamente del 4,2 e del 5 per cento. Dal rapporto emerge che è la classe di età tra i 20 e i 24 anni quella che finisce più spesso in ospedale per consumo di cannabis, quella tra 30 e 39 per la cocaina, quella tra i 35 e i 44 per l’eroina. Sul fronte dei decessi per droga, invece, si conferma il trend in discesa: sono passati dai 1.002 del 1999 ai 484 del 2009.
Il calo dei consumi di stupefacenti è stato accolto con soddisfazione dalle istituzioni.
“Dopo anni in cui veniva evidenziata una situazione in peggioramento continuo, quest'anno i dati segnalano un calo, o per meglio dire un crollo, dei consumi”, ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi che ha sottolineato come non soltanto la crisi abbia favorito questo risultato. “Si tratta di un fatto assolutamente positivo - ha dichiarato Giovanardi - favorito dalle grandi campagne nazionali di prevenzione e dissuasione (campioni dello sport, portale internet per le scuole, le campagne portate sul territorio e negli enti locali) che hanno aumentato la consapevolezza dei danni causati dall'assunzione delle droghe”.
Sull’argomento si è espresso anche il presidente del Consiglio: “è grazie a questi risultati che si migliora la qualità della vita, liberando anche ingenti risorse pubbliche da investire per settori importanti quali assistenza, sanità e ricerca”.
Tuttavia, il successo potrebbe essere presto insidiato dalle nuove modalità di accesso alle droghe: dalla relazione emerge infatti che negli ultimi anni si sta registrando uno spostamento sempre più marcato dell'offerta e della commercializzazione di sostanze illecite su Internet, dove farmacie e drugstore vendono farmaci e sostanze di ogni genere senza alcun controllo.
Nella lotta alla droga, insomma, si è aperto un nuovo fronte. Da presidiare con forza se si vuole far sì che i risultati del 2009 siano duraturi.
Antonino Michienzi 

23 giugno 2010
© Riproduzione riservata

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