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Cgil: “Fermare la legge. Lede principio di autodeterminazione e umilia operatori”


13 LUG - La Cgil e l'Fp-Cgil “continueranno a portare avanti ogni iniziativa utile a salvaguardare i principi costituzionali e deontologici” contro una legge che “rappresenta un grave lesione del principio costituzionale di autodeterminazione” e “uno schiaffo alla professionalità dei medici e degli operatori sanitari che quotidianamente assistono i cittadini in condizioni di estrema sofferenza”.
Ad esprimersi con il ddl Calabrò approvato ieri alla Camera sono Cecilia Taranto, segretaria nazionale Fp-Cgil, e Stefano Cecconi, responsabile Welfare Cgil Nazionale, che in un comunicato congiunto chiedono di “fermare questa legge” e annunciano la volontà di andare avanti con azioni di protesta contro il ddl, come fatto nei mesi scorsi con la campagna “Io non costringo, curo”, a sostegno dell'appello “per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l’accanimento terapeutico” promosso da Fp-Cgil ed Fp-Cgil Medici, che ha visto l’adesione di oltre 11.000 medici ed operatori sanitari.
 

13 luglio 2011
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