Fassid: “Un primo passo per uscire dalla piaga del precariato"
04 DIC - "L'intesa raggiunta ieri sul Dpcm dei precari della sanità dà il 'la' a un processo che speriamo vada avanti il più velocemente possibile. Adesso le Regioni, almeno quelle con i conti in ordine, non avranno più scuse: il via libera al decreto permette infatti di stabilizzare il personale della sanità a tempo determinato che abbia almeno tre anni di attività, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni. Alle Regioni l'onore e l'onere di far partire le procedure concorsuali" dichiara
Francesco Lucà, coordinatore Fassid e segretario del Sindacato nazionale radiologi.
"A tutela del precariato escluso dalla stabilizzazione, sindacati e ministero della Salute hanno siglato un protocollo d'intesa che, oltre a ribadire l'intenzione di emanare in breve tempo direttive per prorogare le forme contrattuali atipiche, impegna le parti a trovare soluzioni normative per questi lavoratori e per quelle Regioni che, sottoposte a piano di rientro, non potranno beneficiare della piena attuazione del Dpcm".
"Come sapevamo, ci sarà tempo fino al 2016 per indire le procedure concorsuali riservate, fatte salve le graduatorie già esistenti. Dopo tale data i contratti a tempo determinato in vigore non potranno più essere prorogati. La speranza, tuttavia, è che non ce ne sia bisogno. Fra gli impegni siglati ieri, c'è infatti quello di introdurre vincoli all'uso del lavoro flessibile nel Ssn così da evitare la creazione di un nuovo precariato. La macchina, quindi, si è messa in moto: non possiamo che augurarci che completi il suo percorso nei modi e nei tempi previsti. Per parte nostra faremo di tutto affinché ciò avvenga nella massima trasparenza".
04 dicembre 2013
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