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Precari sanità. Accordo tra sindacati e ministero. Sì ai concorsi a tempo indeterminato. Proroghe contratti fino al 2016


Ma resta il problema per i contratti atipici sul quale c’è l’impegno comune a trovare soluzioni. Nella sera di ieri sottoscritto un protocollo d’intesa sulla bozza di Dpcm tra il sottosegretario Fadda e i sindacati di categoria, che ora passa al vaglio del Mef e della Funzione pubblica, prima di andare in Stato Regioni. IL TESTO DEL DPCM (BOZZA).

04 DIC - “In data 3 dicembre 2013, il Sottosegretario di Stato alla Salute Paolo Fadda e le organizzazioni sindacali delle aree dirigenziali medico-veterinario, SPTA e del comparto sanità  dopo un confronto ampio ed articolato sulla bozza di dPCM previsto dall’art.4, comma 10, della legge 125/2013 si sono espressi favorevolmente sul testo finale,  fermi restando i vincoli posti dal legislatore che impediscono ad oggi di dare risposte complessive al problema del precariato nel SSN, mettendo a repentaglio la salvaguardia degli attuali livelli essenziali di assistenza”.
Inizia così il testo del protocollo d’intesa raggiunto ieri sera tra Governo e sindacati della dirigenza e del comparto del Ssn sulla scottante tematica del precariato in sanità.
 
I punti forti del decreto, che ora dovrà raccogliere l’avvallo dei ministeri dell’Economia e della Funzione Pubblica e poi delle Regioni, restano la possibilità per gli Enti (compresi quelli di ricerca e l’Iss) del Ssn di bandire concorsi per assunzioni a tempo indeterminato per il personale oggi a contratto a tempo determinato con particolari caratteristiche individuate nel Dpcm e la proroga dei contratti del personale interessato fino all’espletamento dei concorsi e comunque non oltre il 2016.
 
“L’esame approfondito del  complesso ed articolato fenomeno del precariato all’interno del SSN – sottolinea però il documento d’intesa tra Governo e sindacati - ha fatto emergere la necessità, ferma restando l’emanazione della direttiva sulla  proroga, di individuare ulteriori soluzioni, anche normative, per i percorsi di stabilizzazione di quelle tipologie di lavoro flessibile che non potranno trovare soluzione nel predetto dPCM.  Ulteriori iniziative dovranno essere adottate per garantire anche alle Regioni in piano di rientro dal deficit sanitario la piena attuazione del dPCM”.
 
“Le parti – prosegue ancora - convengono che queste due questioni debbano trovare soluzioni adeguate  e si impegnano, ciascuno per la parte di competenza, a proporre ogni iniziativa ritenuta necessaria”.
 
“Si concorda infine – conclude il protocollo d’intesa - sulla necessità di introdurre nell’ordinamento vincoli per evitare la creazione di ulteriore precariato per effetto dell’uso improprio dei rapporti di lavoro flessibile. Il Sottosegretario si impegna ad emettere entro breve tempo specifiche direttive alle Regioni, che possano consentire il mantenimento in essere sino al 31 dicembre 2016 di tutti i rapporti di  lavoro anche flessibili e atipici al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza e lo sviluppo dei programmi di ricerca in sanità”.

04 dicembre 2013
© Riproduzione riservata

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