Agostini (PD): “Governo e Regioni agiscano subito”
11 APR - “Il Consiglio d’Europa ha accolto il ricorso della Cgil sostenendo che le donne in Italia continuano a incontrare ‘notevoli difficoltà’ nell’accesso ai servizi d’interruzione di gravidanza, nonostante quanto previsto dalla legge 194”. È quanto dichiara la deputata democratica
Roberta Agostini.
“Inoltre – prosegue - , il Consiglio d’Europa ha affermato che i medici non obiettori sono discriminati e vittime di ‘diversi tipi di svantaggi lavorativi diretti e indiretti’. “Durante questa legislatura ho presentato diverse interrogazioni al governo sul tema. In alcune regioni le percentuali di obiezione tra i ginecologi sono superiori all’80 per cento: in Molise (93,3 per cento), in Basilicata (90,2 per cento), in Sicilia (87,6 per cento), in Puglia (86,1 per cento), in Campania (81,8 per cento), nel Lazio e in Abruzzo (80,7 per cento). Quattro ospedali pubblici su dieci, di fatto, non applicano la legge 194 e continuano ad aumentare gli aborti clandestini. E’ del tutto evidente come in Italia si stia violando il diritto alla salute delle donne e quanto sia urgente garantire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza in ogni struttura e su tutto il territorio nazionale, nella piena applicazione della legge 194 del 1978. Chiediamo al governo e alle regioni di agire subito assumendo le misure opportune e necessarie per assicurare i diritti delle donne e dei medici”.
11 aprile 2016
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