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La sanità secondo l'Udc. A Roma il gotha del partito incontra Balduzzi e Profumo


Riunita a Roma lo scorso 12 luglio, presenti anche Casini e Cesa, la consulta sanità dell'Udc traccia la linea del partito su spending review e prospettive future del sistema sanitario pubblico. Il sistema deve ritrovare “unitarietà nazionale” e il ministero della Salute deve “contare di più". Ecco la cronaca della giornata.

18 LUG - "Abbandonare il mito regionalistico, che sarà bene ricordare non essere estraneo al modo con cui si è formato l'abnorme debito pubblico italiano", ritrovando, invece, "una visione d'insieme" e "l'unitarietà sanitaria nazionale". Queste le condizioni per uscire dalla crisi del sistema secondo il responsabile sanità dell'Ucd,  Claudio Gustavino, che ha aperto i lavori della Consulta sanitaria nazionale del partito svoltasi a Roma lo scorso 12 luglio, presieduta dal presidente Enrico Garaci, composta da numerosi operatori del settore e alla presenza dei ministri della Salute, Renato Balduzzi, e dell'Università e Ricerca, Francesco Profumo.
 
Quella del 12 luglio è stata la seconda riunione della Consulta sanitaria dell’Ucd, dopo quella del 23 febbraio che aveva visto al centro il tema della complessiva sostenibilità economica del sistema. In quella sede l’organismo aveva ottenuto l’investitura da parte dell’on. Pierferdinando Casini che, in apertura dei lavori, aveva affermato come “la Consulta per noi rappresenta un’occasione per ascoltare. Il tempo di questa legislatura dovrà essere impiegato nel miglior modo possibile. Uno dei modi è attraverso un duro lavoro attraverso il quale si pongano all’attenzione del Parlamento una serie di proposte credibili e di cambiamento del sistema. L’obiettivo è quello di costruire un progetto nel corso di questi ultimi mesi. Da qui alle elezioni”.

I lavori di questo secondo appuntamento sono stati introdotti dal segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, che in vista dell’ormai prossimo avvio in Parlamento dell’iter di conversione del provvedimento sulla spending review, ha affermato come sia “ormai inderogabile un ripensamento della governance del settore sanitario, a partire dalle procedure e dai criteri di assegnazione delle nomine in sanità basate, prevalentemente, su valutazioni politiche”, argomento riaffermato dal presidente Casini che, ai margini dell’evento, ha definito tali criteri “un tumore per la società”.

A tracciare le linee dell’Udc per il futuro della sanità è stato il senatore Claudio Gustavino, responsabile dell’Ufficio nazionale sanità del partito, che portando i suoi saluti alla Consulta sanitaria ha ricordato che essa “è nata per riunire le intelligenze, stimolare la discussione in un settore, quale è quello della Sanità, di grande importanza per un Paese come l’Italia, oltreché dotare il Partito di una voce autorevole e propositiva nella materia sanitaria”. Una voce ch,e ha continuato Gustavino, “sia in grado di aiutare il Partito a proporre una nuova visione per la Sanità del futuro che è destinata a diventare sempre più imprescindibile per i partiti che vorranno giocare un ruolo di primo piano nella politica dei prossimi anni”. “Come futuro Partito – ha proseguito il senatore - ritengo che lo sforzo di cui ci dobbiamo assumere l’onere sulla materia sanitaria è quello di ripartire dalle fondamenta cercando di elaborare idee innovative, anche forti, per una sanità del futuro sostenibile, ma con al centro della sua attività gli obiettivi di salute. Partendo da un concetto di base: superare la deriva economicistica che sta mettendo a rischio la salute dei cittadini”.

“La razionalizzazione della spesa pubblica – ha aggiunto Gustavino - è uno strumento, non un fine, se no avrebbe ragione chi la giudica una manovra estiva sotto mentite spoglie. Ma questa non basterà a salvare il Ssn, se non si riprenderà una visione d'insieme, presente perfino in Stati federali per davvero, abbandonando il mito regionalistico, che sarà bene ricordare non essere estraneo al modo con cui si è formato l'abnorme debito pubblico italiano. “In altre parole, il ritorno ad una unitarietà del sistema nazionale ed ad un rinnovato e forte ruolo di indirizzo e controllo degli organi centrali, primo fra tutti il Ministero della Salute che deve tornare a contare di più nella sanità, a partire dal suo ruolo di garante di una sanità equa e di pari qualità  in tutta Italia”.
 
Il ministro della Salute ha preferito rimanere sui temi di strettissima attualità affermando che “la spending review è una riduzione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini. Per la sanità rappresenta una vera sfida ed è comunque un provvedimento migliorabile in Parlamento”. Il ministro Renato Balduzzi ha poi spiegato che “è in corso un confronto con le Regioni per verificare la possibilità di riprendere da subito il lavoro sul Patto della Salute. Ma in questi giorni all'ordine del giorno c’è la risposta alle richieste di chiarimento da parte delle Regioni stesse sul percorso attraverso cui si è arrivati a definire gli strumenti e le regole della revisione della spesa. Quello di questi giorni - ha aggiunto - è un lavoro di tipo tecnico-istruttorio importante. Vorrei ricordare che per quanto riguarda il comparto socio-sanitario il decreto legge prevede un rifinanziamento per l'assistenza domiciliare".

Balduzzi ha infine ribadito che "tutto il senso dell'operazione è proprio quello di riuscire, spendendo meglio, a non pregiudicare i servizi ai cittadini". “Bisogna ricordare – ha poi aggiunto - che la sanità non è solo spesa, ma anche volano dell'economia, ambasciatrice del nostro Paese nel mondo. Sono cose forse ovvie, ma è importante ricordarle".

L’intervento del ministro Francesco Profumo si è invece focalizzato sul cammino che il Governo sta percorrendo verso la semplificazione e digitalizzazione dei servizi pubblici. Cammino che “tocca direttamente il settore della sanità, nel quale si sta sperimentando il fascicolo sanitario elettronico, per il momento introdotto su vasta scala in tre Regioni: Campania, Piemonte e Calabria”. “Il fascicolo sanitario elettronico – ha dichiarato il ministro - è in grado di portare a un risparmio tra i 3 e i 5 miliardi di euro ogni anno, sebbene lo stesso ha raccomandato una certa cautela nell’effettuare stime e previsioni. “Un taglio della spesa pubblica che – ha proseguito Profumo - arriva soprattutto dal passaggio alle ricette mediche elettroniche per le quali si produce un risparmio evidente e netto, che è pari a 600 milioni all'anno. Altri risparmi saranno stimabili precisamente quando avremo una maggiore operatività del sistema. Se consideriamo i costi vivi più la riduzione degli sprechi c'è una discreta percentuale di risparmio”.

Sulla necessità di "partire da zero cercando di elaborare nuove idee per una sanità del futuro. Anche con il rischio di elaborare un libro dei sogni" ha concordato anche Enrico Garaci. Si tratta, però, di "un concorso di idee a cui noi tutti siamo chiamati" e di "un libro dei sogni che deve potere diventare realtà”. “La premessa da cui dobbiamo partire – ha proseguito Garaci - è che, per aspettativa di vita, il sistema italiano e tra i migliori del mondo, ma non per aspettativa di vita in salute. Questo è il primo obiettivo che dobbiamo perseguire e, possibilmente, raggiungere. Ma come possiamo rendere compatibile le aspettative di salute con le difficoltà economica? Semplicemente dobbiamo spendere bene le risorse a nostra disposizione (attraverso una serie di strumenti, informatizzazione, HTA, ecc.) garantendo la salute ai cittadini”.

Il presidente Garaci ha quidni posto l’accento sul lavoro svolto dai tavoli tecnici coordinati dal senatore Gustavino. L’obiettivo di questi tavoli, che hanno avuto la capacità di riunire intorno ad essi risorse di alto profilo provenienti sia dal mondo accademico, professionale che dell’alta dirigenza amministrativa, aggregati dopo un’attenta analisi delle tematiche oggetto dei diversi incontri, ha spiegato Gustavino, “è stato quello di sviluppare confronti ed approfondimenti tecnico – politici utili alla definizione di alcuni ‘position paper’ sulle materie oggetto degli incontri a cui è seguita la presentazione di alcuni disegni di legge in linea con quanto auspicato dai Presidenti Casini e Garaci”.

Lavori che, ha concluso Claudio Gustavino, “proseguiranno nelle prossime settimane e tenderanno ad intensificarsi, a partire dal mese di settembre, allo scopo di definire una chiara proposta di Governo del Partito sul’intero settore da implementare per un possibile, oltreché auspicabile, ripensamento ed ammodernamento del Servizio Sanitario Nazionale”.
 

18 luglio 2012
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