Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 11 MAGGIO 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Sportivi e morti improvvise. In larga parte è colpa delle ‘cardiopatie silenti’


L’incidenza di morte cardiaca improvvisa è ogni anno di 2,3 ogni 100.000 sportivi. I più colpiti sono i dilettanti (80%). Se ne è parlato ieri al Senato in un Convegno promosso dall’Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione.

18 LUG - Viste le recenti morti che hanno coinvolto numerosi atleti sportivi come quelle del calciatore Piermario Morosini, del pallavolista Vigor Bovolenta e del nuotatore norvegese Dale Oen, è essenziale fornire una serie di corretti messaggi. Per questo oggi al Senato l’Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione ha promosso una giornata di studio proprio sulla morte improvvisa nello sportivo.
L’incidenza di morte cardiaca improvvisa è di 0,9/100,000/anno per i soggetti non sportivi e di 2,3/100,000/anno fra gli sportivi. È più frequente negli uomini (90%) e nei soggetti di età inferiore ai 35 anni (75%). Gli sportivi più colpiti sono quelli di basso livello agonistico (80%), cioè i dilettanti.
 
“Abbiamo organizzato questa giornata, perché è importante che un problema come questo riceva tutte le attenzioni possibili. Bisogna che simili disgrazie siano di esempio per una maggiore responsabilità e impegno da parte di tutte le componenti, non solo sportive, comprese Società e Associazioni scientifiche di cardiologia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e predittività del rischio di morte improvvisa nello sport”. Queste le parole del senatore Antonio Tomassini, Presidente della 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato e Presidente dell'Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione.
 
“In tutto il mondo ci riconoscono una medicina sportiva all'avanguardia, ma senz'altro possiamo e dobbiamo incrementare gli strumenti della prevenzione – ha affermato Raffaele Calabrò, Componente della 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato - sarebbe infatti necessaria un’adeguata formazione del personale medico sportivo sulla rianimazione cardiopolmonare a bordo campo, dove dovrebbero essere anche più diffusi i defibrillatori elettrici”. “In particolare, per gli atleti che abbiano un'ereditarietà in famiglia o che presentino piccole anomalie da un elettrocardiogramma – ha proseguito - la sequela deve essere: eco, imaging e screening genetici, solo così eviteremo di vedere giovani atleti morire in campo”.

La morte improvvisa di un atleta presuppone il concorso di almeno due fattori fondamentali: l'esercizio fisico di intensità significativa ed un substrato patologico, generalmente di natura cardiovascolare. Questi ultimi in larghissima parte sono costituiti da cardiopatie o anomalie cardiache "silenti". Nei soggetti con più di 35 anni morti improvvisamente durante l'attività sportiva, il riscontro autoptico più frequente è l'aterosclerosi coronarica (oltre l'80%). Da questo ne consegue: ischemia, poi infarto acuto del cuore e infine la morte improvvisa. In sportivi più giovani, invece, si riscontrano spesso anomalie congenite dell'origine e del decorso delle arterie coronarie e malattie del miocardio che, a questa età, sono quasi sempre di origine genetica.
 
Possono anche accadere squilibri ionici e/o metabolici che si verificano nella disidratazione il che provoca un calo della concentrazione ematiche di magnesio, o di potassio, o della glicemia, tipiche della maratona, o di una partita di calcio in un ambiente torrido. Infine lo stress psichico è da tempo riconosciuto un elemento chiave nel determinare la morte improvvisa in generale e anche dello sportivo (prevalenza di eventi fatali nelle competizioni ufficiali rispetto agli allenamenti).
 
I criteri per la concessione dell’idoneità sportiva agonistica, infine, come suggerito nel corso del convegno, dovrebbero variare in rapporto allo sport praticato, all’impegno cardiocircolatorio e alla presenza del “rischio intrinseco” di alcune specifiche discipline (sport motoristici, paracadutismo, attività subacquee, etc.).
 

18 luglio 2012
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy