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Spesa farmaceutica. Un emendamento dell'Idv: "Ridurre da due a uno i farmaci per ricetta" 


Lo ha presentato il capogruppo al Senato Felice Belisario. Punta a una riduzione dei consumi in alternativa agli interventi previsti dalla spending review sull'extrasconto per le farmacie. "Più risparmio per lo Stato e più appropriatezza nel servizio farmaceutico".   

21 LUG - Porta la firma del capogruppo dell'Italia dei Valori, un emendamento all'art.15 della spending review che sembra muoversi al di fuori del solco degli ultimi interventi sulla farmaceutica, tutti tesi a ridurre i margini di manovra della filiera, senza intervenire sulla dinamica dei consumi e sull'appropriatezza prescrittiva.

Anche gli ultimi interventi del governo Monti, sottolinea Belisario puntano a "ridurre la spesa farmaceutica convenzionata semplicemente aumentando “l’extrasconto” che le farmacie convenzionate sono tenute a riconoscere al SSN, riducendo in questo modo il margine reale sulla dispensazione di farmaci su ricetta medica in regime di convenzione, senza intervenire minimamente sulle illegalità, sugli sprechi e sui consumi impropri che la fanno lievitare".
 
"Tale margine - prosegue il senatore - è da tempo in contrazione, per svariati motivi (scadenze brevettuali della gran parte dei farmaci con conseguente riduzione dei prezzi e diffusione di farmaci generici, distribuzione diretta da parte delle ASL dei farmaci ad alto costo, ecc), tant’è che attualmente in discussione presso il Ministero della Salute la revisione del sistema di remunerazione alle farmacie per le prestazioni di assistenza farmaceutica territoriale, con l’obbiettivo di introdurre elementi che tengano conto dell’atto professionale del farmacista territoriale, sganciando la remunerazione dal semplice ricarico applicato ai farmaci distribuiti per conto del SSN".
 
"Con il mio emendamento (il 15.3, vedi testi allegati) - aggiunge - si tiene invece conto della situazione reale sul territorio e dei motivi veri che dilatano la spesa farmaceutica, e si introduce la limitazione della prescrivibilità da due ad un solo farmaco per ricetta, salvo le debite eccezioni dettagliatamente previste dal testo".
 
Secondo belisario in tal modo la spesa si ridurrà sensibilmente e in proposito cita l'esempio del lazio dove "tale semplice misura è già stata sperimentata con grosso successo nel febbraio del 2002 ottenendo una diminuzione della spesa farmaceutica del 39,3% rispetto al mese precedente, pari a 53 milioni di Euro (135 milioni a gennaio 2002 contro 82 milioni a febbraio 2002)".
 
"E questo perché - conclude - tutta la filiera viene responsabilizzata al risparmio: il paziente, che richiede la prescrizione solo del numero di confezioni strettamente necessario, senza richiederne due per ogni farmaco utilizzato; il medico è scoraggiato a prescrivere comunque qualcosa, accanto al farmaco di prima prescrizione, per “riempire” la ricetta; il farmacista si trova a dispensare solo il numero di confezioni realmente indispensabili, per cui si alleggerisce il lavoro di semplice consegna, valorizzando il lavoro di controllo e consulenza sulla prescrizione medica". 

21 luglio 2012
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