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Debiti PA. Camera dice sì al decreto. Anche Regioni in rosso avranno anticipo di liquidità


Via libera della Camera al Dl che sblocca il pagamento dei debiti della PA nei confronti delle imprese per 40 mld di euro. L’articolo 3 per la sanità prevede che anche le Regioni in rosso possano accedere all'anticipazione di liquidità, ma devono predisporre norme in grado di garantire la copertura annuale del rimborso. Ora il testo al Senato.

15 MAG - Con 450 sì, 107 astenuti e nessun voto contrario l'aula della Camera ha approvato in prima lettura il decreto che sblocca il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese per un totale di 40 mld di euro.


 
Il provvedimento ora passa adesso all'esame del Senato per la seconda lettura ma dovrà comunque essere convertito in legge entro il 7 giugno.
Obiettivo del decreto è lo sblocco di 40 miliardi di euro, ossigeno alle imprese e iniettare liquidità nell'economia.
 
Tra le modifiche approvate che comunque lasciano inalterato il “perimetro complessivo” del decreto vi è la cosiddetta “fase due” ovvero quella che prevede l'impegno per ulteriori misure in questa direzione con la legge di Stabilità in autunno.
 
Il testo prevede per la sanità (articolo 3) che lo “Stato è autorizzato ad effettuare anticipazioni di liquidità alle Regioni ed alle Province autonome al fine di favorire l'accelerazione dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale”.
Il decreto in via d'urgenza prevede per il 2013 che “il Ministero dell'economia e delle finanze provvede con decreto direttoriale, entro il 15 maggio 2013, al riparto fra le regioni dell'anticipazione di liquidità fino a concorrenza massima dell'importo di 5 miliardi”.
 
Con “decreto direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze da emanarsi entro il 30 novembre 2013, è stabilito il riparto definitivo, comprensivo anche degli importi previsti per l'anno 2014, fra le regioni dell'anticipazione di liquidità fino a concorrenza massima dell'importo di 14 miliardi”.
 
Per quelle regioni e che non possono far fronte ai pagamenti a causa della carenza di liquidità è prevista la trasmissione “con certificazione congiunta del Presidente e del responsabile finanziario, al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimenti del Tesoro e della Ragioneria Generale dello Stato, entro il 31 maggio 2013 l'istanza di accesso all'anticipazione di liquidità ed entro il 15 dicembre 2013 l'istanza di accesso all'anticipazione di liquidità per l'avvio delle necessarie procedure amministrative”.
 
All’erogazione poi “si provvede a seguito della predisposizione, da parte regionale, di misure, anche legislative, idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell'anticipazione di liquidità, prioritariamente volte alla riduzione della spesa corrente, verificate dal Tavolo di verifica degli adempimenti”, e anche a seguito “della presentazione di un piano di pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili, cumulati alla data del 31 dicembre 2012 e comprensivi di interessi nella misura prevista dai contratti, dagli accordi di fornitura, ovvero dagli accordi transattivi, intervenuti fra le parti, ovvero, in mancanza dei predetti accordi, dalla legislazione vigente, e dettagliatamente elencati, rispetto ai quali il Tavolo di verifica degli adempimenti regionali”.
Infine il nuovo articolo 3-bis interviene per garantire alle Regioni la possibilità di erogare le somme necessarie prevedendo che il previsto acconto del 70% sia erogato “sulla ripartizione delle predette quote vincolate (nel 2013 circa 1,5 miliardi) per il perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale indicati nel Piano sanitario nazionale”.

15 maggio 2013
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