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Lorenzin su legge 40, Mare Nostrum e Patto. “Entro il 31 luglio nuova legge e linee guida per l'eterologa”. Confermati fondi sanitari Patto


Pomeriggio intenso per il ministro della Salute impegnata in tre question time alla Camera. Il più spinoso certamente quello sulla legge 40 dopo la sentenza della Corte che ha ammesso l’eterologa. Lorenzin: “E’ mia ferma intenzione arrivare ad una corretta e completa attuazione della sentenza della Consulta nei tempi più brevi possibili”. Per il Patto per la Salute confermate le cifre: 109.928 miliardi per il 2014, 112.062 per il 2015 e 115.444 per il 2016.

02 LUG - Sono quattro le interrogazioni a risposta immediata a cui oggi pomeriggio, nell’Aula della Camera è stata chiamata a rispondere la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. Le prime due interrogazioni, presentate una da Sel, prima firmataria Marisa Nicchi, e una dal Pd, prima firmataria Donata Lenzi, hanno avuto come tema la legge 40/2004 e le modifiche che questa ha subito dopo la sentenza della Consulta che ha dichiarato legittima la fecondazione eterologa.
 
La terza interrogazione presentata dalla Lega Nord, primo firmatario Marco Rondini, ha chiesto conto a Lorenzin dei costi sostenuti per le visite e la cura degli immigrati entrati in Italia dall'inizio dell'operazione Mare Nostrum, la quarta e un ultima interrogazione è intervenuta sul Patto per la Salute, ed è stata presentata dal deputato del Nuovo Centro Destra, Raffaele Calabrò.
 
Fecondazione eterologa
Nello specifico le interrogazioni sulla legge 40 chiedono a Lorenzin se “non ritenga urgente provvedere, anche in conseguenza della sentenza della Corte costituzionale all’aggiornamento delle linee guida” secondo le indicazioni della Consulta che ha dichiarato la legittimità della fecondazione eterologa; e “ quali misure urgenti il Ministro interrogato intenda assumere affinché il diritto alla fecondazione di tipo eterologo, riconosciuto legittimo dalla Corte costituzionale, possa essere concretamente esercitato dalle coppie che ne facciano richiesta”.
 
La risposta del ministro
La condizione delle coppie affette da sterilità mi sta molto a cuore ed è mia ferma intenzione arrivare ad una corretta e completa attuazione della sentenza della Consulta nei tempi più brevi possibili”. Tutto questo però per Lorenzin “non può prescindere dal soddisfacimento della primaria esigenza di garantire la massima sicurezza dei trattamenti sanitari applicati. In tale ottica il ministero sta già lavorando per individuare tutte le misure anche normative per permettere l’applicazione della fecondazione eterologa nel rispetto della disciplina comunitaria non ancora recepita in Italia. Attuare la fecondazione eterologa significa introdurre una nuova attività nel percorso della fecondazione assistita: la selezione dei donatori sani. A questo proposito le normative europee su sicurezza, qualità e tracciabilità riguardanti cellule e tessuti e quindi anche i gameti, prevedono azioni specifiche per donazioni diverse dal partner, non recepite in precedenza proprio a causa del preveggente divieto della fecondazione eterologa. Azioni che adesso devono necessariamente entrare nel nostro ordinamento. mi riferisco ai test di tipo infettivo e genetico che dovranno essere messi in atto per una corretta selezione dei donatori in modo da garantire la salute delle persone che accedono alla fecondazione eterologa e dei nascituri. La donazione dei gameti libera, volontaria e gratuita deve prevedere una serie di misure sanitarie alcune delle quali già indicate nella sentenza della Corte, stabilire il numero massimo di donazioni consentite, predisporre gli strumenti per contare tali donazioni e verificare che il numero massimo sia rispettato. A tal fine è necessario assicurare la tracciabilità nazionale del donatore al nato anche con riferimento ai gameti eventualmente importati dall’estero. Occorre altresì affrontare il problema del rischio di donazioni di gameti fra consanguinei, regolamentare le modalità di accesso alle informazioni sanitarie relative al donatore, garantire che l’import export avvenga escludendo qualunque carattere commerciale, disciplinare il consenso informato di coppie e donatore, individuare la fascia d’età in cui si può donare”.
 
Per decidere su queste criticità Lorenzin ha riferito di aver “convocato oggi un gruppo di lavoro formato da rappresentanti delle rappresentati delle società scientifiche di settore, dei rappresentanti delle regioni, operatori della Pma, giuristi insieme a funzionari ed esperti del ministero e dell’Iss. Il gruppo dovrà completare i lavori entro qualche settimana al fine di valutare tutte le possibili iniziative anche normative da avviare entro il 31 luglio. Per le predette finalità la definizione delle tematiche sopra sintetizzate è necessaria anche al fine della revisione delle linee guida del 2008 che non potranno non tener conto del nuovo quadro regolatorio”.
 
E di conseguenza ha concluso Lorenzin “intendo rassicurare gli onorevoli interroganti che i tempi di attuazione della sentenza saranno brevi e al servizio dei nascituri e della sicurezza dei genitori”. 
 
 
Operazione Mare Nostrum
Su questo punto di stretta attualità la Lega chiede “se il Ministro sia a conoscenza dei costi sostenuti per le visite e la cura degli immigrati entrati nel nostro Paese dall'inizio dell'operazione Mare Nostrum, riferendo se negli stessi capitoli di spesa siano previsti tutti gli strumenti idonei per la tutela sanitaria degli agenti che devono fronteggiare l'emergenza al fine di evitare che si ripetano altri casi di contagio”.
 
La risposta del ministro
“Il ministero dell’interno – ha riferito Lorenzin rispondendo all’interrogazione – proprio oggi mi ha comunicato che dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia quasi 64 mila migranti sia nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum sia con altre modalità nel corso di 395 eventi di sbarco. Per quanto riguarda l’aspetto sanitario – ha aggiunto la ministra – la gestione dei flussi migratori prevede che già nella parte di soccorso in mare sia assicurata ai migranti l’assistenza sanitaria da parte di personale medico e paramedico a bordo delle imbarcazioni della guardia costiera e della guardia di finanza. Le attività sanitarie svolte sono finalizzate ad assicurare interventi tempestivi ed efficaci che consentono, ove ricorrono casi di particolare gravità, un trasferimento immediato dei migranti presso ospedali collocati sulla terraferma”.
 
Poi Lorenzin ha illustrato la procedura a cui sono sottoposti gli stranieri “Al momento dello sbarco gli stranieri sono sottoposti ad un triage medico da parte delle Asl in collaborazione con la Cri. All’atto dell’ingresso nei centri viene effettuato uno screening per verificare se sussistono patologie o sospetti di patologie che non consentono la permanenza nella struttura ma richiedono il ricovero in ospedale. Aggiungo inoltre che il ministero dell’interno ha promosso un tavolo tecnico di lavoro a cui partecipano i rappresentati del ministero della salute della Cri e di altre organizzazioni non governative per definire i requisiti sanitari da inserire nel nuovo capitolato d’appalto per la gestione dei centri d’accoglienza per migranti”.
 
Infine ha aggiunto Lorenzin “nel merito della specifica questione del personale della polizia di Stato impiegato nelle operazioni di soccorso, comunico che da gennaio 2014 sono stati effettuati circa 300 test per lo screening tubercolare. Controlli effettuati in modo sistematico indipendentemente da segnalazione di contatti a rischio su tutti gli operatori coinvolti nell’emergenza. Colgo l’occasione per assicurare sul fatto che i test effettuati non destano preoccupazione in considerazione dell’assoluta sovrapponibilità delle percentuali degli operatori risultati positivi con quelle usualmente riscontrabile nella popolazione non esposta. Da ultimo comunico che ad oggi non risultano tra gli operatori di polizia casi di scabbia”.

 
Patto per la Salute 
Il collega di partito di Lorenzin, Raffaele Calabrò con la sua interrogazione riguardante il Patto chiede informazioni sulla “certezza delle risorse finanziarie, nell'arco del triennio considerato 2014-2016, da destinare all'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e del nomenclatore tariffario per le protesi e gli ausili, nonché fornire notizie sullo stato di avanzamento del provvedimento che riorganizza gli standard per l'assistenza ospedaliera e territoriale e, da ultimo, se intenda dare assicurazioni circa i tempi dell'adozione e dell'attuazione del nuovo patto per la salute valido per l'arco temporale 2014-2016”
 
La risposta del ministro
“Mi ci vorrebbe mezz'ora per rispondere” ha esordito Lorenzin rispondendo all’interrogazione. “Ebbene sì, abbiamo licenziato il patto della salute, almeno nella parte che mi riguardava come ministero della Salute, e come ministero dell’Economia, nella Commissione indicata dalla Conferenza Stato-regioni per trattare gli articolati del patto, che si inserisce in un contesto economico-finanziario molto particolare e che avvia una nuova fase di programmazione della sanità per tutto il Servizio sanitario nazionale”. 

“Per rispondere alle sue domande – ha proseguito la ministra – diciamo che l'inquadramento è questo, c’è una certezza di budget per i prossimi tre anni, con un finanziamento dello Stato, tenuto conto dei dati del DEF, che è di 109.928 miliardi, quindi quasi 110 miliardi di euro per l'anno 2014, 112.062 per il 2015 e 115.444 per il 2016. Quindi, abbiamo una fissazione di budget, con la clausola appunto che tutti i risparmi che saranno effettuati all'interno del patto della salute in base a tutte le procedure che sono state attivate verranno reimpiegati nel Sistema sanitario nazionale, anche con una cabina di controllo, una regia politica, che vigila che il patto venga attuato nelle sue parti e nei tempi che sono stati predisposti”. 

 
In più ha aggiunto Lorenzin “c’è l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, attentissimo da tutti gli operatori, ma anche dalle associazioni delle famiglie, dei malati, soprattutto di malattie rare, ormai da più di dieci anni, e l'aggiornamento avverrà entro il 31 dicembre 2014. La stessa cosa per quanto riguarda il regolatore del nomenclatore tariffario per le protesi audiovisive che, ricordiamolo, non era aggiornato dagli anni Novanta, questo ovviamente in attuazione dei principi di equità, innovazione e appropriatezza e nel rispetto degli equilibri programmatici della finanza pubblica”. 

 
Lorenzin ha poi riconosciuto che “il tema dell'assistenza ospedaliera sia fra i più rilevanti, e all'interno della Commissione si è discusso dei nuovi parametri proprio per il regolamento, che era rimasto inattuato ormai da più di due anni. Quindi, il testo del regolamento sarà immediatamente trasmesso alla conferenza Stato-regioni per la previa intesa, dopo l'approvazione del patto”. 

 
“Vorrei dire – ha concluso la ministra – che questo nuovo patto della salute segna un percorso di sostenibilità del sistema per i prossimi anni, mette in sicurezza il Sistema sanitario e attua un sistema anche innovativo di monitoraggio e di controllo per le regioni in piano di rientro per favorire e aiutare anche le regioni a uscire dal piano di rientro, oltre che a nuovi criteri per i commissariamenti ad acta”.

02 luglio 2014
© Riproduzione riservata

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