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Giornata Nazionale Ricerca sul Cancro. Napolitano: "Ricercatori siano pagati adeguatamente". Lorenzin: "Intercettare rivoluzioni della scienza"


Nel corso della cerimonia tenutasi al Quirinale, il Presidente ha osservato che siamo "troppo indietro come numero di ricercatori decentemente pagati". Il ministro della Salute ha ricordato che la ricerca "non solo ci consente di vincere la malattia, ma è un'opportunità per tutta l'Italia, come elemento trainante per l'innovazione e per l'industria farmaceutica e biotecnologica".

06 NOV - "La malattia mi colpì come fosse un drago, dovetti trovare il coraggio in me, mi ha aiutato la ricerca scientifica. Iniziai le cure e non mi sfiorò mai il pensiero di non farcela perché stavo combattendo per me e per tutti coloro che mi stavano accanto: familiari, medici e ricercatori che mi stavano donando una speranza di vita". Con queste parole Eleonora Guzzi, testimonial Airc, ha portato la sua testimonianza in occasione della Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro, svoltasi al Quirinale.

Nel corso del suo intervento, il Presidente Napolitano ha sollecitato un maggiore impegno delle istituzioni e di tutti i soggetti interessati per compensare adeguatamente le figure professionali che hanno un ruolo fondamentale per la sconfitta di una malattia molto diffusa ed ha ricordato che "siamo al settimo posto, come Italia, per i risultati della ricerca, siamo molto più indietro come numero di ricercatori e siamo molto più indietro come numero di ricercatori decentemente pagati".

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha sottolineato: “Dobbiamo sapere intercettare le grandi rivoluzioni che la scienza ci sta portando" e ha aggiunto che la ricerca scientifica contro i tumori "non solo ci consente di vincere la malattia, ma è un'opportunità per tutta l'Italia, come elemento trainante per l'innovazione e per l'industria farmaceutica e biotecnologica, per fare del nostro paese un punto di riferimento in questo campo".

Sulla metodologia e sull’approccio di adottare si è poi espresso Umberto Veronesi. “Per curare una persona dobbiamo sapere chi è. Essere ascoltato è un diritto del paziente. La medicina del futuro deve essere medicina dell'anima senza perdere la sua scientificità. L'idea della ricerca oncologica, come regno asettico e imperscrutabile di laboratori e provette, è tramontata. È necessario mettere insieme lo studio delle cellule con quello della persona a cui appartengono".

Nel corso della cerimonia il Presidente Napolitano ha consegnato il Premio Firc ‘Guido Venosta’ a Brunangelo Falini, professore dell'Università di Perugia, per i suoi studi sul genoma delle leucemie, e il Premio AIRC "Credere nella Ricerca" a Carlo Conti "per aver saputo coinvolgere il pubblico televisivo nel sostenere le iniziative Airc", e Ubi Banca "per aver interpretato i valori della responsabilità sociale d'impresa con progetti concreti e pluriennali a favore di Airc".
 

06 novembre 2014
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