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Senato. La commissione Giustizia approva Unioni civili. Sì anche a adozione bambini per coppie dello stesso sesso. Ma solo se è figlio biologico di uno dei due


Il testo della relatrice Monica Cirinnà (Pd) è stato approvato con i voti di Pd e M5S. Parere contrario è invece arrivato da Ncd, Lega e Forza Italia. Vengono riconosciuti anche alle coppie dello stesso sesso i diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione dei beni e reversibilità della pensione. Il testo norma anche l'adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due. IL TESTO

27 MAR - "Due persone dello stesso sesso costituiscono un'unione civile mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni". Recita così il primo comma dell'articolo 1 del testo base della relatrice Monica Cirinnà (Pd) approvato ieri in commissione Giustizia al Senato con i voti di Pd e M5S. Parere contrario è invece arrivato da Ncd, Lega e Forza Italia.

Il testo non si ferma al riconoscimento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, ma estende ad esse anche la cosiddetta stepchild adoption, ossia l'adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due, prevista dall'articolo 44 della legge sulle adozioni.

Vengono elencate anche le possibili cause impeditive alle unioni civili, ossia se una delle parti: "É ancora sposato; è un minore, salvo apposita autorizzazione; ha un'interdizione per infermità mentale; ha un legame di parentela; è stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell'altra".
 
Il disegno di legge estende alle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso i diritti successori, quelli di assistenza sanitaria, carceraria, di unione o separazione dei beni, di subentro nel contratto d'affitto, di reversibilità della pensione, e tutti i doveri previsti per le coppie sposate quali l'obbligo di mantenimento.  Il Governo viene inoltre delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi che provvedano anche al riconoscimento dei matrimoni stipulati all'estero.

Infine, nel testo viene normata anche la convivenza di fatto, ossia "quelle persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela affinità o adozione, da matrimonio o da un'unione civile".

27 marzo 2015
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