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Def 2015. Renzi: “In sanità è ora di applicare i costi standard. Sia ai prezzi che a poltrone Asl”. TUTTI I DOCUMENTI APPROVATI

di Gennaro Barbieri

Arrivato nella notte il sì senza sorprese al Documento di economia e finanza. Il premier ha rassicurato che "non ci saranno nuove tasse". Ma in sanità "ci sono troppe poltrone. Non è normale che ci siano regioni con 7 province e 22 Asl. E poi è ora che una siringa costi veramente uguale dalla Calabria alla Lombardia". Con Chiamparino "stiamo già lavorando tramite il Mef e la Salute". Confermata la presenza di un margine nei conti pubblici di 1,6 miliardi, "ma non è il Def la cornice per decidere come spenderli"

11 APR - “Il Def verrà trasmesso a Camera, Senato e presidenza della Repubblica sulla base delle cifre che già conoscete”. Ha esordito così il premier, Matteo Renzi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il documento. “Non ci sono nuove imposte – ha sottolineato – anzi è finito il tempo delle tasse da aumentare. I sacrifici non dovranno più farli i cittadini, ma qualche politico o amministratore a vari livelli”.

Troppe poltrone nella sanità. Rispondendo a una domanda sulla richiesta di incontro da parte del presidente delle Regioni Sergio Chiamparino, Renzi ha prima ricordato che le Regioni si stanno già confrontando soprattutto sulla sanità con il Mef e con il Ministero della Salute. E in proposito il premier si è chiesto se possa essere considerato normale "Che ci siano regioni con 7 province e 22 Asl". "E’ davvero un’esagerazione", ha detto Renzi, è ora di applicare veramente i costi standard, alle poltrone, riducendo il numero di manager e ai prezzi dei beni sanitari". "La famosa siringa, che deve veramente costare uguale dalla Calabria alla Lombardia”. Ma tutto questo, ha detto Renzi, è il "Patto per la Salute sul quale siamo appunto impegnati con le Regioni". 
In ogni caso, tornando alla richiesta di incontro di Chiamparino, Renzi ha comunque ricordato che “nei prossimi giorni sono previsti tavoli tecnici con le Regioni e, successivamente, se ci sarà bisogno incontreremo nuovamente Chiamparino che è un amico e una persona seria”. Nel complesso il premier ha garantito che “non è previsto alcun aumento di tasse per le Regioni e con esse non esiste alcun problema se non quella di scremare il numero di poltrone per migliorare le performance ospedaliere”.
 
Il "tesoretto". "Non c'è nessun tesoretto - scherza Renzi con i giornalisti, ricordando il tormentone della giornata - semplicemente il quadro generale ci consegna margini per 1,6 miliardi di euro. Non è tuttavia il Def la cornice adatta a stabilire come spenderli. Nel corso delle prossime settimane decideremo dove indirizzare questa cifra in base agli spazi che ci sono”. Risorse che, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbe essere convogliate a sostegno del welfare.
 
Gennaro Barbieri

11 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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