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Biotestamento: Idv, legge oscurantista


Quella di cui sta discutendo l’Aula di Montecitorio è una “legge oscurantista” il movimento dell’Italia dei valori nel corso di una conferenza stampa non usa mezzi termini e attacca anche gli altri partiti che sul tema del testamento biologico scelgono la libertà di coscienza. “I parlamentari hanno l’obbligo di schierarsi” ha affermato Di Pietro, presente alla conferenza stampa insieme a Beppino Englaro.

09 MAR - Il disegno di legge sul testamento biologico in discussione alla Camera ha un sapore “oscurantista”.  U sa questo termine Antonio Di Pietro, leader Idv, durante un incontro con la stampa a Montecitorio per spiegare la linea dell’Idv su questo tema.
 
“Il momento finale della vita – ha aggiunto il leader Idv – deve essere affidato solo a se stessi. Farlo decidere per legge a un altro è una violenza. Lo dico da cattolico credente: ho il dovere di rispettare la laicità dello Stato. Neanche Gesù, credo, ha mai pensato di imporre agli altri la sua scelta”.
 
Il Ddl in discussione alla Camera, ha spiegato Di Pietro, è in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione sul consenso informato e per questo l’Italia dei Valori ha posto la questione pregiudiziale di costituzionalità.
 
“I gruppi parlamentari devono dire la propria sul rispetto della Costituzione, su questo non si può lasciare libertà di coscienza. Questa legge – ha insistito il leader Idv – è un abuso di interpretazione per conquistare qualche consenso, dovuto al fatto che in molti pensano che sia questo il vero pensiero della Chiesa”.
 
Beppino Englaro, presente anche lui alla conferenza stampa insieme al responsabile sanità dell’Idv Antonio Palagiano, ha parlato di “Stato etico”, nel denunciare la “violenza inaudita” di chi vuole imporre le cure.
 
“Nel gennaio ‘92 – ha ricordato Englaro – davo per scontato che si potesse dialogare col medico. Mi sono sentito dire: ‘Io non posso non curare’. Che altri potessero disporre della nostra vita non me lo sarei mai aspettato”.
“Ho dovuto aspettare 15 anni e 9 mesi – spiega il padre di Eluana – per leggere nero su bianco che il malato non ha l’obbligo di curarsi. Né il medico né lo Stato hanno il potere di disporre della salute”. “Non è eutanasia – precisa infine – io non rivendico il diritto di morire, ma di essere lasciato morire”.
 
Antonio Palagiano, responsabile sanità dell’Idv, ha ringraziato Englaro per aver scelto di compiere una lotta “senza ipocrisie”, o peggio “all’Italiana maniera”. Questa legge ha concluso Palagiano è un “obbrobrio legislativo”.

09 marzo 2011
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