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Batterio E.coli. Fazio incontrerà le Regioni mercoledì


Lunedì prossimo i ministri della Salute Ue si riuniranno a Lussemburgo per confrontarsi sulle strategie da mettere in campo contro la diffusione del batterio E.coli. Per mercoledì, invece, il ministro Fazio ha annunciato una riunione con gli assessori regionali alla Sanità. Ricordando, comunque, che "sinora nessun caso di infezione si è verificato nel nostro Paese" e la situazione è "sotto controllo". Garaci (Iss):"Non è consigliabile la terapia antibiotica"

03 GIU - "In Italia si può mangiare come sempre verdura e frutta cruda dopo averla lavata". Lo afferma una nota del ministero della Salute che fa il punto sui casi di infezione da batterio E.Coli in Europa. Infatti, "non è giustificato l'allarmismo verso il consumo in Italia di ortaggi crudi, visto anche che le indagini di laboratorio non hanno supportato l'ipotesi dei vegetali contaminati quale fonte di infezione", aggiunge la nota precisando che "sinora non c'è stato alcun caso di infezione nel nostro Paese" e "solo chi deve recarsi nel Nord della Germania eviti di mangiare frutta e verdura cruda e non beva acqua di rubinetto".
La situazione in Italia viene comunque definita "sotto controllo" e "non deve generare allarmismi". "Abbiamo allertato le Regioni, le strutture sanitarie e gli uffici sanitari alle frontiere, responsabili dei controlli sulle importazioni alimentari" e "abbiamo un efficiente sistema di sorveglianza sindromica, in grado di segnalare e curare tempestivamente eventuali casi", ha affermato il ministro Fazio, che il prossimo mercoledì incontrerà gli assessori regionali alla Sanità per fare il punto sulla situazione, anche alla luce di quanto emergerà lunedì al vertice dei ministri della Salute UE convocato a Lussemburgo.
 
E nonostante sia stata segnalata la presenza di un batterio di E.coli produttore di tossine su un salame di cervo prodotto in Italia, sul quale si sta procedendo ad effettuare le necessarie indagini, secondo il ministero "qualsiasi correlazione con l'epidemia nella zona di Amburgo è comunque altamente improbabile sia per la tipologia del prodotto, sia per la zona di provenienza" che nella "quasi totalità dei casi è circoscritta alla zona di Amburgo".
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, invita quindi gli italiani a "non cambiare le proprie abitudini alimentari" ma semplicemente seguire le "normali norme igieniche già ampiamente pubblicizzate: lavare le mani, la frutta e la verdura prima di mangiarla".
 
L'Istituto Superiore di Sanità, sede del Laboratorio Europeo di Riferimento per l'Escherichia coli in campo veterinario, su richiesta della Direzione Generale di Sanità Pubblica della Commissione Europea (DG Sanco) è pienamente coinvolto nelle indagini sull'epidemia. In particolare, spiega una nota del ministero della Salute, "è stato rapidamente messo a punto un metodo specifico per la ricerca del ceppo epidemico VTEC O104:H4 negli alimenti, metodo distribuito ai Laboratori Nazionali di Riferimento degli Stati Membri e, a livello nazionale, agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, che in Italia svolgono la maggior parte dei controlli ufficiali sugli alimenti".
Il laboratorio dell'Iss, insieme al Laboratorio di Riferimento Europeo per il settore medico a Copenaghen, ha anche analizzato i caratteri di patogenicità del batterio responsabile del focolaio epidemico in Germania, stabilendo che si tratta di una variante rispetto a quelli classici associati alla SEU (Sindrome Emolitico Uremica) soprattutto nei bambini.
 
"Le analisi condotte consentono di definire meglio la natura di questo ceppo - spiega Alfredo Caprioli, Direttore del Laboratorio Europeo di Riferimento - che non può essere considerato un 'mutante', ossia un batterio con un gene modificato, ma piuttosto un ceppo originato dall'acquisizione di nuovi geni per meccanismi di ricombinazione naturale frequenti tra i batteri".
 
In relazione al ceppo analizzato, il presidente dell'Iss Enrico Garaci ha precisato: "Il fatto che il ceppo epidemico sia resistente a molti antibiotici non costituisce un fattore di rischio: per questa particolare infezione, infatti, la terapia antibiotica non è consigliata e, anzi, può risultare controproducente, causando un aumento del rilascio della tossina nel lume intestinale da parte dei batteri uccisi dall'antibiotico, con conseguente aumento della concentrazione di tossina nel sangue e aumento del danno renale".
 
 
 
 


03 giugno 2011
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