Epatite C. M5S: “Egitto prova che piano eradicazione è possibile, Italia non ha scuse”
Così i deputati pentastellati della commissione Affari Sociali commentano i dati del rapporto globale dell'Oms che hanno reso noto come nel 2015 circa 170.000 pazienti egiziani siano stati trattati dalla sanità pubblica con i farmaci di seconda generazione contro il virus dell’epatite C. "In Italia trattamenti a carico dello Stato ad oggi sono poco più di 59 mila. E’ abominevole che i cittadini debbano mettersi in fila per accedere alle cure".
08 NOV - “Il Rapporto globale dell’Oms rende noto che nel 2015 circa 170.000 pazienti egiziani sono stati trattati dalla sanità pubblica con i farmaci di seconda generazione contro il virus dell’epatite C. Complessivamente tra il 2015 ed il 2016 la cifra è lievitata arrivando ad un numero complessivo davvero sorprendente: 670.000 mila pazienti. In Italia, lo sappiamo, i trattamenti contro l’epatite C a carico dello Stato ad oggi sono poco più di 59 mila a fronte di casi (noti) al sistema sanitario pari a 435 mila. E’ abominevole che i cittadini debbano mettersi in fila per accedere alle cure nella speranza che il loro turno non giunga troppo tardi”. Così i deputati M5s in commissione Affari Sociali.
“Quanto sta accadendo in altri paesi mette a nudo tutte le criticità del Ministero della Salute e dell'Aifa che adesso non hanno più scuse. Il contratto con la ditta Gilead, relativo al farmaco Sovaldi, è scaduto a giugno e da allora nessuno sa più nulla. E’ assolutamente necessario, lo ribadiamo per l’ennesima volta, realizzare un piano di eradicazione pluriennale ed ottenere un contratto che preveda un costo a trattamento non superiore a 4 mila euro”, concludono i pentastellati.
08 novembre 2016
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