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Emergenza sanitaria. Fazio ribadisce: "Stop ai codici verdi nei pronto soccorso ospedalieri"


Si va avanti con la riforma del 118 e della rete di emergenza sanitaria ospedaliera e territoriale. Questo l'impegno confermato dal ministro Ferruccio Fazio in un convegno al Senato. L'indagine conoscitiva della Commissione Igiene e Sanità è la "pietra miliare" per attuare la nuova organizzazione. La collaborazione tra Governo e Parlamento è sancita dall'ingresso di Fabio Rizzi (LnP), relatore dell'indagine, nel tavolo istituito dal ministero della Salute per la riforma.

28 GIU - “Un lavoro monumentale che resterà una pietra miliare” nell’ambito dei progetti di monitoraggio e conoscenza del Ssn. Così il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha definito l’indagine conoscitiva sul trasporto degli infermi e sulle reti di emergenza e urgenza, promossa dalla Commissione Igiene e Sanità. L’indagine, già presentata a Palazzo Madama lo scorso 19 aprile, ma “oggi – come sottolineato dal presidente della commissione, Antonio Tomassini – stiamo consegnando ufficialmente la documentazione a chi dovrà utilizzarli per migliorare il sistema”. Una collaborazione istituzionale che sarà sancita anche con l’ingresso del senatore Fabio Rizzi, relatore dell’indagine, al tavolo di lavoro per la riforma della rete dell’emergenza urgenza che il ministero della Salute, "sullo stimolo" di quanto emerso dall'indagine, ha attivato con l’Istituto superiore di sanità, le Regioni e i sindacati di categoria.

Come anche l’indagine “evidenzia”, il sistema dell’emergenza urgenza presenta “molte differenze tra regione e regione”. Differenze che, ha osservato il ministro, “riguardano il modello di rete, le figure professionali e la loro formazione, i mezzi di trasporto e di conseguenza i tempi di attesa”. Obiettivo della riforma, allora è “razionalizzare il sistema e portare i codici verdi sul territorio rendendo il 118 e la continuità biridezionali”. Se oggi infatti è la continuità assistenziale ad attivare il servizio di emergenza, domani, secondo il ministro, potrà avvenire anche il contrario là dove, al momento della presa in carico del paziente da parte del personale dell’ambulanza, dovesse ritenersi opportuno un trasferimento presso la struttura territoriale di continuità assistenziale anziché presso il Pronto Soccorso, dove dovranno accedere solo i casi più gravi. Perché, ha osservato il ministro della Salute, spesso sono proprio i codici bianchi e verdi a riempire le sale d’aspetto dei Pronto Soccorso e a subire i tempi più lunghi di attesa. Questi casi, d’altra parte, secondo il ministro potrebbero e dovrebbero essere curati in una struttura sul territorio e non in ospedale.
 

28 giugno 2011
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