Epatite C. Romani (Idv): “Governo attivi licenza obbligatoria per farmaco generico”. Presentata al Senato mozione bipartisan
"Gli estremi per far scattare la procedura esistono e sono fondati, ne va della salute di migliaia di pazienti che mai dovrebbero dover ricorrere a viaggi della speranza per farmaci meno cari. Una soluzione concreta per abbattere i costi esorbitanti imposti dalla casa farmaceutica titolare del brevetto del farmaco". Lo chiede in una mozione, firmata trasversalmente da vari senatori, il vicepresidente della commissione Sanità. LA MOZIONE
01 FEB - "Il Governo, con il supporto dell'Aifa, delle aziende sanitarie e associazioni mediche preposte, eserciti subito la licenza obbligatoria per la produzione di un farmaco generico anti epatite C segnalando al Consiglio Trips (che regolamenta la proprietà intellettuale) la volontà di ottenerla. Gli estremi per far scattare la procedura esistono e sono fondati, ne va della salute di migliaia di pazienti che mai dovrebbero dover ricorrere a viaggi della speranza per farmaci meno cari, e, non da ultimo, ne va della dignità della nostra Costituzione, del suo articolo 32". Lo chiede in una mozione, firmata trasversalmente da vari senatori,
Maurizio Romani (Idv), Vicepresidente della commissione Sanità.
"A differenza di altri Paesi - ricorda Romani - l'Italia, nonostante i numerosi sforzi, non è riuscita ancora a raggiungere un accordo di massima con la Gilead Sciences per ottenere una licenza che permettesse alle case farmaceutiche italiane di utilizzare la molecola per la produzione di un farmaco analogo ed efficace. La causa di questo mancato accordo risiede prevalentemente nei prezzi irragionevoli che la società americana richiede per concedere una licenza; una soluzione reale è prevista dagli articoli 30 e 31 degli Accordi Trips, per cui gli Stati hanno la facoltà di esercitare la cosiddetta licenza obbligatoria, o meglio licenza d'uso, secondo cui alla luce di un abuso di potere del brevetto da parte della società che ne detiene la titolarità è possibile attivare una licenza a favore del Paese richiedente".
"Accanto, dunque, alla richiesta di attivare la sperimentazione di uno o più validi farmaci generici - aggiunge il parlamentare - presento oggi la possibilità di ricorrere ad una soluzione concreta per abbattere i costi esorbitanti imposti dalla casa farmaceutica titolare del brevetto del farmaco anti epatite C. Esiste per fortuna - conclude Romani - una gerarchia dei diritti universalmente riconosciuti; a fronte del legittimo diritto di privativa, c'è quello umano alla salute e all'accesso alle cure che deve avere la precedenza".
01 febbraio 2017
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