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Sostegno della Fnomceo a Ddl Romani: “Sì all’autodichiarazione nei primi giorni di malattia”


In base al provvedimento assegnato in Commissione Affari Costituzionali un disturbo ritenuto dal lavoratore invalidante ma passeggero, la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili, sotto la sua esclusiva responsabilità sarà comunicato al medico, che si limiterà a trasmetterlo all’Inps e al datore di lavoro.

03 LUG - “Autogiustificare” i primi tre giorni di assenza per malattia dal lavoro? È una proposta che la Fnomceo - su impulso del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Piacenza, Augusto Pagani - porta avanti da quattro anni, e che è stata lo scorso dicembre oggetto di un Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale, che ha dato mandato al Presidente Chersevani e a tutto il Comitato Centrale di sollecitare una revisione, in tal senso, della Legge Brunetta.
 
E gli appelli non sembrano essere rimasti inascoltati: è stato infatti assegnato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato il Disegno di Legge presentato da Maurizio Romani, Vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità.
 
Ma cosa cambierà se sarà approvato? In presenza di un disturbo che il lavoratore ritiene invalidante ma passeggero, sarà lui stesso – sotto la sua esclusiva responsabilità - a comunicarlo al medico, che si farà semplice tramite per la trasmissione telematica all’Inps e al datore di lavoro. Il Disegno di Legge incide poi, ridimensionandole, sulle pene ai medici, anche per porre rimedio ad alcune contraddizioni ed eccezioni di incostituzionalità rilevate nella Legge Brunetta.
 
“La Fnomceo esprime vivo apprezzamento e sostiene il Disegno di Legge presentato dal senatore Romani – afferma Maurizio Scassola, Vicepresidente della Federazione – ci sono disturbi, come il mal di testa o lievi gastroenteriti, la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili. Il medico, in questi casi, deve limitarsi, all’interno del rapporto di fiducia che lo lega al paziente, a prendere atto di quanto lamentato. Riteniamo che un’auto-attestazione potrebbe essere utile, prima ancora che a sollevare il medico, a responsabilizzare il paziente, come del resto già avviene, con ottimi risultati, in molti paesi anglosassoni. Auspichiamo dunque un iter rapido e l’approvazione entro fine legislatura”.

03 luglio 2017
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