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Farmaci. Api e Fli: "Con confezioni ideali possibili risparmi di 4 miliardi. L'Aifa faccia presto"


Entro dicembre l’Aifa dovrà individuare le confezioni ottimali anche di tipo monodose. Ma ad oggi l’Agenzia non ha ancora convocato la filiera del farmaco. Le proposte di Rutelli e Baldassari. Racca (Federfarma) “Siamo a disposizione”, Foresti (Assogenerici) “Meglio dose ideale che monodose”.

12 GIU - “Liberalizzazioni: risparmio con nuove confezioni di farmaci”. Questo il titolo della conferenza stampa organizzata al Senato dal gruppo per il Terzo Polo Api-Fli che ha visto la partecipazione dei senatori Francesco Rutelli, Emanuela Baio e Giuseppe Valditara dell’Api e di Mario Baldassarri di Fli. Insieme a loro, due importanti componenti della filiera del farmaco: Annarosa Racca, Presidente Federfarma e Giorgio Foresti, Presidente Assogenerici.
 
“L'Aifa – ha ricordato la senatrice Baio – secondo quanto prevede il decreto sulle liberalizzazioni, grazie a un emendamento a suo tempo proposto dal Terzo Polo Api-Fli, entro il 31 dicembre 2012 dovrà rivedere le modalità di confezione dei farmaci per identificare confezioni ottimali, anche di tipo monodose”.
 
Obiettivo è giungere in tempi ragionevolmente brevi alle confezioni da farmacia, in modo da offrire ai pazienti il quantitativo di farmaci di cui hanno realmente bisogno, così come indicato dalla prescrizione medica sulla base della natura e della durata della patologia garantendo anche un ulteriore e reale risparmio per la spesa sanitaria nazionale di circa 4 miliardi.
 
Ad oggi, mancando sei mesi alla scadenza del termine, l’Agenzia non ha ancora convocato la filiera del farmaco e quindi il gruppo per il Terzo Polo Api-Fli del Senato ha pensato di fare il punto della situazione, un esame a freddo. “Obiettivo del farmaco ideale – ha spiegato Francesco Rutelli – è un’offerta più flessibile per ridurre gli sprechi e spendere meno. In modo anche di trovare un equilibrio migliore tra le aziende, i farmacisti e i cittadini”.
 
Risparmi che secondo l’economista e senatore di Fli, Mario Baldassarri, potrebbero “arrivare a 4,2 miliardi l’anno”.
 
Prevedere confezioni di farmaci significa rivedere le confezioni per la terapia che realmente serve. Secondo uno studio del Mario Negri – ha aggiunto la senatrice Baio – “il 40% dei medicinali viene sprecata perché non utilizzata. Se recuperassimo questi soldi nel farmaceutico otterremo un risparmio di circa 4 miliardi che resterebbe nel settore per la ricerca. Ci auguriamo che dal prossimo anno, dopo un periodo di assestamento, questa norma ci permetterà di ottenere un risparmio e reinvestire in ricerca”.
 
 “L’argomento non è nuovo e non spetta a me dire qual è il corretto numero di compresse che devono stare in una confezione”. Ha detto Anna Rosa Racca, presidente di Federfarma aggiungendo “ricordo però che l’Italia è membro dell’Ue e che a livello comunitario dobbiamo sottostare anche alle norme dell’Ema (European medicines agency) e non solo dunque dell’Aifa. Ci sarà un risparmio? Non lo so. Certo una confezione conterrà comunque un foglietto illustrativo, un codice a barre, i caratteri braille e tutto questo avrà sempre un costo. Si è parlato di sprechi, però la spesa è anche frutto di terapia seguita in modo inadeguato. Non  è raro – ha concluso la Racca – che se il medico prescrive una terapia antibiotica per sei giorni, il paziente dopo tre, se sta bene, la smette. Questo è uno spreco. Siamo comunque a disposizione nella speranza che lo spreco possa essere eliminato”.
 
Il progetto per Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, è “interessante e ben visto, siamo aperti all’innovazione e alla modernità. Io parlerei però di dose ideale piuttosto che di monodose. Utile se tutte le parti di una filiera trovassero un momento di confronto per migliorare il sistema. Sedersi anche per valutare l’economicità e la sostenibilità dell’iniziativa. Beneficiari possibili i cittadini e il Ssn”. 

12 giugno 2012
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