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Spending review. Anisap su tagli a diagnostica: “A rischio 1 mld di prestazioni annue”


Secondo le stime dell’Associazione, il drastico abbattimento dei rimborsi per le prestazioni dei Laboratori di analisi cliniche convenzionate metterà in crisi 3.000 strutture accreditate e l’occupazione di oltre 50.000 operatori specializzati.

30 LUG - Un miliardo di prestazioni ogni anno, 3.000 strutture sanitarie sul territorio, oltre 50.000 operatori specializzati: è il patrimonio specialistico, strumentale e professionale della rete di Laboratori di analisi cliniche convenzionati che rischia di essere mandato in fumo dai tagli imposti dal Decreto sulla Spending review. È questo l’allarme lanciato dall’Associazione nazionale istituzioni sanitarie ambulatoriali private (Anisap), per la quale il drastico abbattimento dei rimborsi per le prestazioni di analisi cliniche e diagnostiche renderà improduttivi i laboratori ospedalieri.

“La Sanità Privata Accreditata è un patrimonio italiano, soprattutto per i malati e per quanti hanno difficoltà economiche – ha dichiarato Vincenzo Panarella, presidente Anisap – un patrimonio che va salvato per tutelare la libera scelta del luogo di cura e per evitare ai cittadini, che necessitano di servizi territoriali capillari, di dover affrontare inutili ‘calvari’ per ottenere le prestazioni di cui hanno bisogno”.

La riduzione dei servizi dei laboratori di analisi ospedalieri e territoriali, secondo Panarella, potrebbe far venire meno il diritto costituzionale di ogni cittadino di scegliere la struttura sanitaria presso la quale farsi curare, compromettendo il diritto universale alla salute.

“I pazienti oncologici, ad esempio – ha aggiunto Giancarlo Sforza, Presidente Anisap Lazio – non potranno eseguire agevolmente l’esame per valutare gli elementi del sangue (emocromo) indispensabile per la chemioterapia, o le donne in gravidanza dovranno sopportare i disagi di lunghe file; i soggetti economicamente fragili rinunceranno a curarsi”.

Mettere in crisi la Sanità Privata Accreditata sarebbe, a parere dell’Associazione, un errore anche a livello economico: la rete dei Laboratori di analisi cliniche è alla base del 70% delle diagnosi; depotenziarla ritarderebbe diagnosi e cure comportando ricadute sociali gravissime e notevoli aumenti della spesa socio-sanitaria.

“I risparmi che si propone il Governo si realizzano con l’abolizione di prestazioni inutili e non con la chiusura dei servizi – ha concluso Panarella – in tempi brevi è possibile studiare soluzioni alternative a saldi invariati, con il contributo di Professionisti e Società Scientifiche. La chiusura dei Laboratori di analisi cliniche convenzionati sul territorio nazionale va scongiurata per garantire il diritto alla salute dei cittadini e il diritto alla libera scelta dei servizi sanitari così come previsti dal Patto della Salute”.
 

30 luglio 2012
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