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Decreto Balduzzi. Testa (Snami): “Un minestrone disgustoso”


Dopo le indiscrezioni pubblicate sulla stampa sulle modifiche all'articolo 1 presentato in Commissione Affari Sociali della Camera, il presidente dello Snami commenta a caldo: “Un  pessimo passaggio”.

10 OTT - Allo Snami non piacciono affatto le modifiche apportate in commissione all’articolo 1 del Dl Balduzzi. “Pessimo passaggio, più brutto di quanto si potesse abbinare nel preparare un minestrone mal riuscito di improvvisazione, non conoscenza del pianeta Medicina  Territoriale ed arroganza demagogica  con l'aggiunta di uno stucchevole condimento delle complicità di chi ha contribuito a questa debacle. Anche se prevedo, conoscendoli, ne prenderanno sdegnosamente le distanze. Magari gridando allo scampato pericolo grazie alla propria presa di posizione se verrà cassato qualche elemento distrattore  che spesso si aggiunge ad arte per colorire il minestrone. Come quando l'amputato ad un arto comprensibilmente quasi gioisce dopo l'intervento ignorandogli che era falso il paventato  intervento su tutti e quattro gli arti”.
 
 
“Se il testo dovesse rimanere inalterato – prosegue il presidente dello Snami Angelo Testa -  saranno le Regioni ad organizzare AFT e unità complesse, l'Assistenza Primaria potrà essere esercitata dai medici di Medicina Generale ma  anche da medici dipendenti, le Aziende potranno utilizzare l'istituto del budget e cercare forme alternative di convenzionamento per i pazienti cronici. Ovviamente, tenendo anche in considerazione i tempi in cui viviamo e gli elementi che governano il sistema, ci si butterà a capofitto in ciò che costa meno indipendentemente dalla qualità dell'assistenza  senza tener conto della qualità della stessa. Temo  da subito dei tagli alle indennità in essere dei gruppi e delle reti, forme di assistenza che funzionano benissimo e che dovrebbero, per noi Snami, rimanere così come sono dove non possono nascere le Aft, ciò nella maggior parte del territorio italiano. E dulcis in fundo si andrà a breve ad un rinnovo della convenzione, tanto auspicata dai soliti noti, senza soldi per il blocco  degli emolumenti e quindi comunque peggiorativa”.
 
“La settimana prossima – concluse - ci sarà il nostro Congresso Nazionale a Tivoli. In quella sede dibatteremo su quali dovranno essere le nostre prese di posizione, dure e dirette, e di come informare chiaramente  i pazienti di chi e con chi, quando e come gli verrà tolta l'assistenza di base mattone dopo mattone, sino all'inevitabile crollo”.

10 ottobre 2012
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