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Emergenza-urgenza. Simeu lancia un programma per l’approccio di genere nei PS, si parte dal cuore


Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nelle donne (circa il 35% dei decessi totali nel 2019); dopo una Sindrome Coronarica Acuta le donne presentano una prognosi peggiore rispetto agli uomini. Per migliorare la diagnosi differenziale del dolore toracico, il prossimo 8 marzo, nei Pronto Soccorso, la Simeu promuoverà una survey per valutare l’efficienza dell‘applicazione della scala di rischio Chest Pain Score in un‘ottica di genere.

14 FEB - La sindrome coronarica acuta (ACS) è una delle principali cause di morte nei paesi industrializzati, responsabile per 7,4 milioni morti/anno. C’è però ancora scarsa sensibilità su di un dato: “Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di mortalità nelle donne, si stima che nel 2019 abbiano causato il 35% dei decessi totali”. E “nonostante questa mortalità si sia ridotta negli ultimi 30 anni, le donne dopo una Sindrome Coronarica Acuta presentano ancora oggi una prognosi peggiore rispetto agli uomini”. A offrire i dati è la Simeu, la Società di Medicina di Emergenza e Urgenza, che il prossimo 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale delle Donne, coinvolgerà i Pronto Soccorso d’Italia per una survey sperimentale con lo scopo di valutare l’efficienza di una diagnosi differenziale del dolore toracico attraverso l’applicazione del Chest Pain Score, primo step del più ampio programma “La Salute al femminile nell’emergenza-urgenza”

“Il Chest Pain Score – spiega la Simeu in una nota - è una scala che permette di identificare il rischio di eventi cardiaci avversi nei pazienti che si presentino con dolore toracico e per la sua rapidità d’uso può essere adottato in Pronto Soccorso. Include l’elencazione di tutti i sintomi presenti da più di 5 minuti che si ritiene opportuno analizzare al fine di escludere un possibile attacco cardiaco, un infarto o un’angina in atto”.

Come altri studi di valutazione del dolore toracico, l’indice di affidabilità del Chest Pain Score è stato definito stabilendo come risultato primario l’evento avverso cardiovascolare maggiore. Si applica a pazienti di età ≥18 anni con stabilità emodinamica e dolore toracico compatibile con sindrome coronarica acuta. Il paziente viene considerato a rischio qualora il punteggio sia maggiore o uguale a 4

Obiettivo del progetto “Diverse nel cuore” è valutare l’utilità clinica del calcolo del Chest Pain Score con una particolare attenzione alla popolazione femminile. “Si vuole verificare, come outcome primario, l’applicabilità dello strumento per la diagnosi di possibile dolore toracico di origine cardiogena nella popolazione non selezionata afferente al Pronto Soccorso e come outcome secondario ma ugualmente importante, la diversa modalità di esordio del sintomo, nella popolazione afferente al Pronto Soccorso per analizzarne le diversità per genere”, spiega ancora la Simeu.

Saranno considerati arruolabili nella survey tutti i pazienti di età >18 aa con stabilità parametrica (in assenza di gravidanza per la popolazione femminile) che accederanno consecutivamente al Pronto Soccorso nel giorno indice 8 marzo 2024 con il sintomo “dolore toracico”.

Il Chest Pain Score sarà applicato dai medici in turno preventivamente addestrati. I criteri di inclusione/esclusione nell’indagine saranno valutati dal medico stesso del Pronto Soccorso che prenderà in carico il paziente. I dati saranno raccolti in una speciale scheda preventivamente pianificata, compilata in modo anonimo, in un data base protetto.

Il Gruppo di studio SIMEU, Medicina di Genere nelle patologie tempo dipendenti, è diretto dalla Dott.ssa Elisa Pontoni da anni coinvolta nella ricerca sui temi chiave della sperimentazione: “Occorre ricordare che l’obiettivo dell’Organizzazione Mondiale di Sanità è “il raggiungimento, da parte di tutte le popolazioni, del più alto livello possibile di salute", definita come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie o infermità”- afferma la dottoressa - “rivolgere l’attenzione al femminile è un dovere oltre che un diritto. Le differenze biologiche e anche quelle socioculturali legate al genere possono fortemente influire sullo stato di salute della persona e su questo occorre lavorare”.

Il progetto prende forma anche in funzione dei contatti tra SIMEU e la Fondazione Onda - Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna e di Genere, che si propone come modello innovativo di attenzione della salute al femminile e la sua Direttrice medico scientifica la dr.ssa Nicoletta Orthmann il cui impegno ha certamente ispirato il gruppo di lavoro. Fanno parte del team SIMEU, oltre a Elisa Pontoni e al Presidente nazionale Fabio De Iaco anche Claudia Sara Cimmino, Pierangela Con, Anna Maria Ferrari, Catia Morellato, Daniela Pierluigi, Maria Pia Ruggieri, Maria Luisa Ralli, Sonia Zoanetti, Andrea Fabbri, Paolo Pinna Parpaglia, Antonio Voza.

14 febbraio 2024
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