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Il Collegio italiano chirurghi apre una collaborazione con la Conferenza Stato Regioni


La Cic ha messo a disposizione della Conferenza, a titolo gratuito, una Commissione di chirurghi per valutare la definizione e la distribuzione degli ospedali in rapporto al territorio, dei centri di riferimento e di eccellenza regionali e migliorare il Ssn, la sicurezza e la qualità delle cure Ssn

26 MAR - “Un primo passo verso una più stretta collaborazione tra società scientifiche ed istituzioni, soprattutto per quanto riguarda la definizione di linee guida in campo chirurgico. Una collaborazione essenziale, indispensabile, per migliorare il Ssn, la sicurezza e la qualità delle cure. La spending review va necessariamente coniugata con la garanzia del diritto alla salute. Noi chirurghi vogliamo dare un contributo positivo e per questo il Collegio italiano chirurghi (Cic) ha messo a disposizione della Conferenza Stato-Regioni, a titolo gratuito, un’apposita commissione, per valutare insieme la definizione e la distribuzione degli ospedali secondo le esigenze dei territori, la distribuzione dei centri di riferimento e di eccellenza regionali, la definizione delle patologie che possono essere trattate in regime ambulatoriale, di Dh o ricovero ordinario”.
 
È quanto ha dichiarato il presidente del Collegio Italiano Chirurghi (Cic) Nicola Surico che ha incontrato nei giorni scorsi Antonio Naddeo capo dipartimento per gli Affari Regionali.
 
“Ci auguriamo – ha aggiunto – che questa collaborazione eviti, in futuro, la proclamazione di false eccellenze in assenza di requisiti definiti e, contemporaneamente, porti ad un considerevole risparmio con la limitazione della mobilità tra interregionale. Siamo a disposizione anche per definire insieme le linee guida, introdurre data-base nazionali, valutare costi e opportunità”.
 
In sintonia e in stretta collaborazione con la Conferenza, il Cic si propone:
 
- la definizione e la distribuzione degli ospedali secondo le esigenze dei territori e la giusta considerazione epidemiologica delle patologie;
 
- la distribuzione dei centri di riferimento e/o di eccellenza Regionali, secondo delle caratteristiche tecnico/strutturali da definire in comune;
 
- la definizione di patologie che possono essere trattate in regime: ambulatoriale, di DH e/o ricovero ordinario, dando per ognuna di esse la massima garanzia di qualità e di eccellenza. Tali risultati si possono raggiungere prevedendo anche la mobilità del sanitario di riferimento e non del paziente.
 
Questo impegno da parte del CIC permette:
 
- di evitare le proclamazioni di eccellenza autoreferenziata da parte di chi non risponde a requisiti, che tra l’altro non sono mai stati definiti;
 
- accedere ad un considerevole  risparmio evitando mobilità interregionale par patologie minori ed aggravi di spese per le Regioni che sono in piano di rientro;
 
- Controllare l’appropriatezza delle indicazioni e misurazione degli interventi sanitari erogati;
 
- Creare linee guida su indicazione e selezione dei pazienti, modalità organizzative e requisiti professionali;
 
- Introdurre dei Data Base Nazionali, distinguendo le patologia maggiori e minori;
 
- Individuare dei centri di riferimento e/o di eccellenza  di chirurgia;
 
- Partecipare a Consensus Conference fra società scientifiche, esperti ministeriali, ISS e rappresentanti delle Regioni;
 
- Organizzare Adesioni a registri unici delle patologie complesse e semplici;
 
- Organizzare una conferenza annuale di presentazione degli outcome e delle valutazioni del costo/opportunità.

26 marzo 2015
© Riproduzione riservata

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