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Farmaci con il postino? Anche le farmacie rurali in stato di agitazione


“È inconcepibile che si possa pensare di fare a meno della farmacia e del farmacista per consegnare medicinali delicati e di alto valore terapeutico”. Lo afferma Alfredo Orlandi, presidente del Sunifar, in una nota diffusa oggi dalla Federazione delle farmacie rurali e da Federfarma per ribadire la contrarietà dei titolari di farmacia all’intesa tra Farmindustria e Poste Italiane.

04 FEB - Federfarma ribadisce la propria totale e assoluta contrarietà nei confronti di iniziative finalizzate a scavalcare la farmacia e il farmacista per consegnare direttamente al paziente farmaci delicati, destinati alla cura di gravi patologie. “Questi farmaci devono essere consegnati dal farmacista o in farmacia, o al domicilio del paziente o nelle strutture sanitarie pubbliche, non certo dal furgoncino di un corriere postale che non è in grado di rispettare tutte le complesse norme che regolano la professione”. Ad affermarlo è una nota dei presidenti di Federfarma e del Sunifar, Annarosa Racca e Alfredo Orlandi.  

“Trovo assurda  pericolosissima ed inaccettabile per la salute dei cittadini l’iniziativa promossa da Farmindustria”, afferma Annarosa Racca, evidenziando che “la legge ha individuato un percorso molto chiaro per far sì che i farmaci oggi forniti dagli ospedali ai malati non ricoverati possano essere dispensati anche dalle farmacie” e “che da queste possano essere anche distribuiti a domicilio del paziente. È questa la strada da seguire se si vuole garantire ai malati un accesso agevole, ma sicuro e tempestivo ai farmaci di cui hanno bisogno, assicurando la massima appropriatezza e trasparenza”.
“È inconcepibile – aggiunge Alfredo Orlandi, presidente della Federazione delle farmacie rurali – che si possa pensare di fare a meno della farmacia e del farmacista per consegnare medicinali delicati e di alto valore terapeutico e che si voglia affidarli alle poste che ormai da tempo non riescono a garantire la consegna della corrispondenza e chiudono gli uffici postali nei piccoli centri o ne riducono al minimo gli orari di apertura. Le farmacie rurali sono fortemente preoccupate dell’impatto che l’accordo Farmindustria-Poste, se effettivamente realizzato, potrà avere sull’efficienza e sulla capillarità del servizio farmaceutico”. Si tratta, secondo Orlandi, di “un ulteriore passo verso una situazione in cui le farmacie hanno solo doveri, stare aperte di notte e di domenica, avere tutto l’assortimento dei farmaci per le urgenze, garantire nuovi servizi che richiedono investimenti e attrezzarsi per tutelare al massimo la privacy dei pazienti, e poi i farmaci li consegna qualcun altro, solo in limitati ‘orari di ufficio’. Siamo pronti a difendere il nostro ruolo con tutti gli strumenti disponibili – conclude Orlandi – e abbiamo già deciso lo stato di agitazione delle farmacie rurali per la tutela della salute pubblica, dell’istituto della Farmacia e dei nostri colleghi collaboratori”.

04 febbraio 2011
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