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Manovra sanità. Omceo Bari a Chersevani: “Servirebbe una grande manifestazione di tutti i medici”


“La nostra Federazione, insieme con tutti gli Ordini ed i sindacati medici, scesero in piazza nel 2012 in difesa del SSN. Le motivazioni che portarono a quella manifestazione sono oggi sempre più attuali”. Così il presidente Filippo Anelli in una lettera alla presidente Fnomceo.

31 LUG - “Cara Roberta, ti scrivo per rappresentare la forte preoccupazione del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bari circa le possibili conseguenze derivanti dall’approvazione della manovra sulla Sanità del Governo Renzi, che prevede un taglio di 2,352 miliardi del fondo che sostiene il SSN”.
 
Inizia così la lettera del presidente dell’Omceo di Bari Filippo Anelli alla presidente della Fnomceo Roberta Chersevani, dove si sottolinea che “Le preoccupazioni riguardano principalmente la tenuta del SSN, già duramente sottoposto a tagli negli ultimi anni: 33 miliardi dal 2008 ad oggi, con conseguenze irreparabili per la tutela della salute dei cittadini”.
 
“Ancora una volta – scrive Anelli - il Governo tende a mascherare scelte di natura economica finanziaria con presunte esigenze di appropriatezza nell'esercizio della professione. La limitazione delle prestazioni specialistiche, secondo parametri definiti dal Governo, rappresenta una interferenza nell’esercizio della professione secondo scienza e coscienza in quanto introduce regole burocratiche nella prescrizione, aldilà della valutazione clinica”.
 
“Esattamente il contrario dell’appropriatezza che rappresenta uno strumento clinico per il medico nella scelta delle prestazioni più idonee, messe a disposizione dal SSN, per giungere ad una corretta diagnosi. Il Governo, invece – aggiunge Anelli - introducendo limitazioni burocratiche e sanzioni all’esercizio della professione costringe di fatto il medico a rifiutare una prescrizione a carico del SSN se priva di requisiti previsti dalle norme di legge”.
 
Per il presidente di Bari, “E’ il trionfo della burocrazia e l’inizio di un sistema sanitario a due vie: quello pubblico sempre più limitato da leggi e norme burocratiche e quello delle assicurazioni, in cui la tutela della salute è legata all'entità del premio assicurativo versato”.
 
“I cittadini che potranno permetterselo – sottolinea Anelli - si tuteleranno con polizze assicurative adeguate per eseguire tutte quelle prestazioni che i medici riterranno necessarie e che lo Stato invece rifiuta di garantire in nome della presunta appropriatezza”.
 
“La nostra Federazione, insieme con tutti gli Ordini ed i sindacati medici, scesero in piazza nel 2012 in difesa del SSN. Le motivazioni che portarono a quella manifestazione – conclude Anelli - sono oggi sempre più attuali. Il rischio di una sanità diversa per i ricchi e per i poveri sta diventando sempre più una realtà, mentre l’universalismo previsto dalle leggi istitutive del SSN viene cancellato e la solidarietà messa in discussione dall’avvio di un sistema assicurativo privato”.

31 luglio 2015
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