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Federsanità Anci e Assobiomedica siglano accordo per la gestione proattiva delle cronicità


Presentato al Forum Risk Management un progetto pilota in 10 Asl che prevede la creazione di reti cliniche integrate, modello innovativo per governare le cronicità dei pazienti. “Verranno individuati, all’interno di ciascuna Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) dei medici di medicina generale, esperti in una data patologia cronica che interagiranno sia con i singoli medici di medicina generale che con gli specialisti”

29 NOV - Assistenza territoriale strutturata e organizzata per gestire in modo appropriato e sostenibile l’oltre 80% della spesa sanitaria, imputabile a malattie croniche come diabete, asma, artrosi e artriti, malattie allergiche, emicranie, ansia e depressione. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra Federsanità ANCI e Assobiomedica, che prevede l’avvio di un progetto pilota di sviluppo di reti cliniche integrate in 10 Asl sul territorio nazionale. L’iniziativa, lanciata oggi in occasione dell’XI Forum Risk Management di Firenze, mira a ottimizzare le risorse economiche, qualificare l’esperienza dei medici di medicina generale, ridurre le complicanze e diminuire l’uso dei servizi ospedalieri, strutturando una maggiore condivisione delle informazioni sul paziente tra medici e specialisti. Con l’ausilio di strumenti che snelliscano i processi di erogazione dei servizi e valutino il grado di aderenza del paziente ai percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali, vengono infatti individuati, all’interno di ciascuna Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) dei medici di medicina generale, esperti in una data patologia cronica che interagiscono sia con i singoli medici di medicina generale che con gli specialisti.
 
"Gli attuali sistemi di welfare – ha dichiarato Angelo Lino Del Favero, Presidente di Federsanità ANCI - sono caratterizzati da una crisi ‘comunicazionale’ tra i macro-sistemi, ovvero le organizzazioni e le micro-individualità, cioè i cittadini, oltre che da una certa tendenza all’autoreferenzialità. Ciò si traduce in una evidente difficoltà di risposta ai bisogni di tipo sociale e sanitario. Le politiche sanitarie dei governi europei stanno pianificando le loro mission su tre versanti (ospedale – territorio – domicilio), ma affinché i progetti di integrazione possano garantire risultati efficaci, è necessario che tutti i protagonisti si incontrino ed interagiscano con i nodi della Rete organizzativa, professionale e umana. La sfida presente è dunque quella di potenziare le ‘trame’ dei servizi socio-sanitari per sviluppare un’assistenza integrata, incentrata sulle reti di patologia, sulla famiglia e sulla comunità. L'accordo con Assobiomedica va in questa direzione e in perfetta sintonia con il recente ‘Piano Nazionale della Cronicità’, che solo qualche giorno fa il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha trasmesso in Conferenza Stato-Regioni. Con Assobiomedica – ha concluso Del Favero - lavoreremo per integrare l’assistenza primaria, centrata sul medico di medicina generale, e le cure specialistiche anche attraverso l’uso di tecnologie innovative di ‘tecnoassistenza’ senza dimenticare lo sviluppo di modelli assistenziali centrati sui bisogni ‘globali’, non solo clinici, del paziente”.

“La riqualificazione della rete assistenziale territoriale e la sua integrazione con le reti ospedaliere – ha dichiarato il Vicepresidente di Assobiomedica, Fabio Faltoni - rappresenta la via maestra da seguire per coniugare risparmi e qualità, evitando tagli lineari e misure inappropriate che non contribuiscono a un miglioramento del nostro SSN. Le imprese del settore dei dispositivi medici sono in grado di contribuire in modo fondamentale a questo processo sia mettendo a disposizione beni e servizi essenziali di telemonitoraggio e teleassistenza sia sviluppando una serie di prodotti ideali per un utilizzo in ambito ambulatoriale e domiciliare. Il progetto che avviamo oggi con Federsanità-ANCI guarda in questa direzione e siamo convinti che una reingegnerizzazione del processo di erogazione dei servizi possa contribuire a migliorare la gestione del paziente cronico, potenziando anche le funzionalità del fascicolo sanitario elettronico”.

29 novembre 2016
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