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Convenzione pediatria. Missaglia (Simpef): “Clima positivo, ma questioni ancora aperte”


Per i pediatri di famiglia una questione pregiudiziale alla firma del nuovo accordo risulta essere la risoluzione dei contenziosi generati dalla non piena e corretta applicazione di norme previste dalle precedenti intese. La ripresa delle trattative in Sisac si è svolta, a parer loro, “in un clima disteso e cordiale” che farebbe ben sperare

21 SET - “La ripresa delle trattative in Sisac - dichiara in una nota Rinaldo Missaglia, Segretario nazionale Simpef (Sindacato Medici Pediatri di Famiglia) - per il rinnovo dell’accordo collettivo nazionale della pediatria di famiglia si è svolta in un clima disteso e cordiale, il che fa sperare che questa sia davvero la volta buona per portare alla firma entro pochi mesi, e comunque entro la fine dell’anno. Restano tuttavia aperte ancora alcune questioni”.
“Il coordinatore Sisac Vincenzo Pomo - prosegue il Segretario Simpef - ha illustrato i punti del rinnovato atto di indirizzo che prevede, tra l’altro, la contrattualizzazione dell’applicazione del piano nazionale vaccini e, fatto che riconosciamo positivo, del piano della cronicità. Si tratta, quest'ultimo, di un indubbio riconoscimento del ruolo primario svolto dal pediatra di famiglia nell’affrontare malattie come l’asma, il diabete o l’obesità e nel prevenire le complicanze e il peggioramento nel tempo di altre condizioni quali, non ultime, malattie rare e sindromiche”.
 
“Restiamo in attesa di capire - spiega ancora Missaglia - quale sarà, non solo, la reale consistenza delle risorse messe a disposizione per il nuovo accordo, ma soprattutto la distribuzione tra quota capitaria e parte attribuita alle regioni per gli accordi decentrati. Auspichiamo che quest’ultima sia poi destinata realmente alla professione e al miglioramento della qualità del servizio erogato alle famiglie nei nostri ambulatori e non sia invece utilizzata per sanare inadempienze e coprire inefficienze di altri comparti cui la pediatria di famiglia si trova a dovere far fronte. Un esempio su tutti. L’applicazione del piano nazionale vaccini in concorso con i servizi di igiene pubblica”.
 
“Infine - conclude Missaglia -, una questione per noi pregiudiziale alla firma del nuovo accordo: la risoluzione dei contenziosi generati dalla non piena e corretta applicazione di norme previste dalle precedenti intese: una su tutte la puntuale ricostruzione e ripartizione del fondo per la ponderazione qualitativa delle quote capitarie. Ci attendiamo risposte compiute a queste aspetti, che concretizzino le buone impressioni della partenza”.

21 settembre 2017
© Riproduzione riservata

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