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Salute e sicurezza sul lavoro. Da Governo arriva forte segnale di attenzione

di Domenico Della Porta

Approvata da Palazzo Chigi la Convenzione n.187 del 2006 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro di Ginevra sul quadro promozionale per la salute e sicurezza sul lavoro. In una moderna logica di tutela globale e integrata della salute degli individui e considerando che nei luoghi di lavoro essi trascorrono parte consistente della loro vita, i datori di lavoro possono promuovere azioni finalizzate a migliorare gli stili di vita dei loro dipendenti.

01 DIC - La recentissima approvazione di un disegno di legge di ratifica da parte del Consiglio dei Ministri della Convenzione n.187 del 2006 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro di Ginevra sul quadro promozionale per la salute e sicurezza sul lavoro viene lanciato dal Governo un forte segnale di attenzione verso questi delicati argomenti che riguardano il nostro Paese.
 
La promozione della salute è stata definita nel 1986 dalla Carta di Ottawa come un processo che permette alla gente di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Sul posto di lavoro la promozione della salute è rivolta all’esercizio del controllo sulla propria salute durante l’attività lavorativa. I datori di lavoro sono giuridicamente tenuti, ai sensi del Testo Unico vigente in materia a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori in ogni aspetto inerente al lavoro. Ciò implica una valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e l’adattamento dell’attività lavorativa al singolo individuo, assicurando un trattamento equo senza alcuna discriminazione basata sull’età o sulla disabilità (Statuto dei lavoratori).
 
Sempre nella legge 81/2008 al comma 1 ell’art.25 viene richiesto al Medico Competente di collaborare all’attuazione e valorizzazione di programmi volontari di “promozione alla salute”. L’INAIL rafforza il discorso con la pubblicazione ad aprile 2018 di una scheda dedicata alla Promozione della Salute nei luoghi di lavoro. Ad ogni modo, per poter assicurare concretamente la piena uguaglianza, il principio di uguale trattamento non impedisce ai datori di lavoro di adottare specifiche misure atte a prevenire o compensare gli svantaggi derivanti dall’età o dalla disabilità. Queste comprendono misure a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro o mirate a promuovere l’integrazione nell’ambiente di lavoro delle persone più anziane o dei disabili.
 
La valutazione dei rischi è il pilastro di un’efficiente gestione della salute e sicurezza. Nell’effettuare la valutazione dei rischi, è importante, perciò, prendere in considerazione la diversità della forza lavoro e fare particolare attenzione ai lavoratori che potrebbero essere particolarmente vulnerabili: i più giovani, i più anziani, i disabili e le donne). L’età è un aspetto della diversità e nella valutazione dei rischi è necessario tener conto di specifici fattori collegati a questo aspetto. Nel caso dei lavoratori più giovani i rischi includono la mancanza di esperienza, mentre i rischi per i lavoratori anziani sono connessi ai potenziali mutamenti nelle capacità funzionali.
 
Lo stato di salute e le condizioni fisiche variano enormemente da un individuo a un altro e queste differenze aumentano con l’età, quindi non si possono fare supposizioni unicamente basate sull’età. I punti chiave che dovrebbero essere presi in considerazione con riferimento alla valutazione dei rischi sono: Effettuare e rivedere regolarmente la valutazione dei rischi; Considerare le mansioni proprie di particolari lavori; Le misure correttive dovrebbero fondarsi sulle capacità e sui rischi concreti piuttosto che sulla sola età; Effettuare regolarmente visite mediche di controllo per individuare i problemi di salute. Con la convenzione 187/2006 non sorgeranno più dubbi o perplessità in questi processi in quanto agli articoli 3 e 5 viene espressamente ricordato il diritto per i lavoratori di ambienti di lavoro 8non solo) sicuri (ma anche) salubri da rispettare a tutti i livelli sviluppando una “cultura nazionale in materia di salute e sicurezza con priorità al principio di prevenzione”.
 
Alla luce della valutazione dei rischi, i datori di lavoro potrebbero aver bisogno di effettuare delle modifiche al fine di andare incontro alle mutevoli capacità e allo stato di salute dei lavoratori Le misure adottate dovrebbero considerare i rischi concreti e la capacità dei lavoratori anziché la loro età, come ad esempio: Adattare le attrezzature esistenti o fornirne di nuove al fine di eliminare o ridurre i processi manuali, i movimenti ripetitivi, gli sforzi e le posizioni scorrette; Fornire postazioni di lavoro regolabili affinché si adattino a tutti coloro che vi operano e a tutte le età; Disporre la turnazione nell’assegnazione dei compiti; Automatizzare i compiti routinari o ripetitivi; Differenziare l’organizzazione dei turni; Regolare l’illuminazione.
 
Le misure di adattamento del luogo di lavoro dovrebbero essere processi dinamici e continui, basati sulle valutazioni dei rischi effettuate durante tutta la vita lavorativa di un soggetto. Una buona progettazione del luogo di lavoro e della organizzazione del lavoro vanno a beneficio dei lavoratori di ogni età. Promuovere la salute sul lavoro significa anche valutare la capacità lavorativa. Essa può essere descritta come l’equilibrio fra le risorse del singolo da un lato e i fattori inerenti al lavoro dall’altro. Le risorse personali consistono in capacità funzionali e salute (primo piano), competenze e abilità (secondo piano) e valori, inclinazioni e motivazione (terzo piano).
 
Il lavoro comprende le mansioni, l’ambiente di lavoro, l’organizzazione del lavoro e la leadership (quarto piano). Le scale che collegano questi piani evidenziano che le diverse dimensioni di capacità lavorativa interagiscono le une con le altre. La capacità lavorativa è inoltre influenzata dall’ambiente extralavorativo. Anche la famiglia e una comunità collaborativa possono incidere sulla capacità lavorativa di una persona in molti modi diversi nel corso dell’intera vita. Pertanto assicurare l’equilibrio fra vita privata e lavoro è importante.
 
In una moderna logica di tutela globale e integrata della salute degli individui e considerando che nei luoghi di lavoro essi trascorrono parte consistente della loro vita, i datori di lavoro possono promuovere azioni finalizzate a migliorare gli stili di vita dei loro dipendenti, favorendo scelte alimentari salutari, facilitando la pratica di attività fisica, limitando l’assunzione di bevande alcoliche, favorendo l’astensione dal fumo, ecc.
 
Tali azioni possono contribuire non solo alla diffusione di una nuova cultura della salute ma anche al miglioramento delle condizioni generali del benessere psico-fisico dei lavoratori, portatori di interessi primari per le imprese, dando luogo al contenimento del fenomeno infortunistico e tecnopatico a vantaggi economici diretti e a vantaggi economici indiretti.

Domenico Della Porta
Docente di Medicina del Lavoro Università Telematica Internazionale Uninettuno - Roma


01 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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